La Nuova Sardegna

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Una notte passata per strada mentre la terra trema ancora

di Antioco Fois
Una notte passata per strada mentre la terra trema ancora

I social network sono le vie più veloci per rassicurare i...

25 agosto 2016
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PERUGIA. «Sono in piedi dalle tre e mezzo di notte e non sono più riuscita a rientrare in casa», dice con una voce rauca che esce dal telefono. Laura Meloni, trentenne laureata in Giurisprudenza a Perugia, originaria di Iglesias, racconta la sua lunga notte. Interminabile, come quei 142 secondi che alle 3.36 hanno fatto tremare la terra con la violenza di una scossa di magnitudo 6 tra Umbria, Marche e alto Lazio. «Quando è iniziata quella scossa lunghissima ero a casa col mio compagno. Dormivamo e sognavo che i soprammobili della sala cadevano dagli scaffali. Ma non era un sogno - continua - la casa vibrava davvero, il lampadario oscillava, gli asciugamani del bagno ondeggiavano». Un attimo che non dà tempo di riflettere, in una terra come l’Umbria dove il ricordo del disastroso sisma del '97 è rimasto impresso. «L'unico pensiero è stato prepararmi in fretta e uscire in strada, come molti nostri vicini», dice la ragazza di Iglesias. «Poi – aggiunge – ho accompagnato il mio fidanzato, fotografo per l'edizione locale di una testata, per documentare gli effetti del sisma». E se la zona di Perugia è stata graziata, senza danni segnalati nel bollettino della protezione civile, l'area di Norcia e Cascia è stata segnata crolli, alcuni feriti lievi e centinaia di sfollati.

«A casa nostra nessun danno, ma sentire il palazzo tremare è un'esperienza terribile. Abbiamo subito pensato al sisma dell'Aquila, quando molte persone sono morte nel crollo degli edifici dove dormivano», è il racconto di Marcello Corona, sassarese che da anni lavora a Perugia come operatore video per un'agenzia regionale, «mia moglie è uscita di casa per la paura – aggiunge Marcello – e ha visto che molti preparavano le borse per passare la notte fuori».

Testimonianze e racconti carichi di apprensione affollano i social, diari di chi racconta quegli attimi drammatici o vuole rassicurare agli amici. «Inoghe tott'a postu ma s'assuconu est istau mannu», scrive Giovanni, nuorese trasferito a Perugia. E nel flusso di risposte una ragazza annuncia l'arrivo di una delle tante scosse dello sciame sismico: «Eccone un'altra!». Nel mentre Giovanni di Teti, residente a Gualdo Tadino, fa sapere a tutti di stare bene e Bruno, giovane del Nuorese che vive a Perugia, affida a Facebook le sue speranze: «Che spavento! Ma speriamo che sia finita».

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