Chiusa l’inchiesta della Dda, il Pm: «Satta acquistava partite di droga»
CAGLIARI. Il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Cagliari Rossana Allieri ha chiuso l’inchiesta sul traffico di droga internazionale che vede coinvolti 23 personaggi sardo–...
CAGLIARI. Il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Cagliari Rossana Allieri ha chiuso l’inchiesta sul traffico di droga internazionale che vede coinvolti 23 personaggi sardo–albanesi. Il passo successivo sarà la richiesta di rinvio a giudizio.
Il nome che spicca tra i presunti trafficanti di cocaina è quello del consigliere regionale dell’Uds Giovanni Satta, exsindaco di Buddusò finito nell’inchiesta giudiziaria insieme ai boss albanesi Eugeri Bici, al fratello (latitante) Kleton, alla sorella Ornela e al loro capomastro Elis Pisha. I quali, con i loro contatti nel paese delle aquile, avrebbero messo su un traffico di cocaina che coinvolgeva i sardi Simone Canu, 29 anni di Olbia, Claudio Soddu, nato a Sassari ma residente a Nulvi, di 39 anni, Sandro Denanni, 56 anni di Chiaramonti, Alessandro Dessolis, orgolese di 32 anni, Alessio Salis di Arzachena (ma nativo di Nuoro) 31 anni, Nicola Salvatore Pinna, sassarese di 39 anni, Filippo Di Costanzo, maddalenino, 43 anni e Gino Mureddu, di Lula, 40 anni. Il gruppo, con altri dodici coindagati originari di Roma, Durazzo, Brescia e Montecatini avrebbero organizzato uno smercio di droga pesante nell’intero nord Sardegna, con predilezione per le coste galluresi e l’entroterra nuorese. A gestire la banda erano i fratelli Bici, che davano istruzioni a parenti e connazionali su come nascondere e trasportare la droga nell’isola.
Per questa incombenza, scrive il pubblico ministero della Dda, la collaborazione di Giovanni Satta era «attivo con i fratelli Bici, acquistando grosse partite di sostanze stupefacenti che poi immetteva, tramite i suoi sottoposti, nel mercato olbiese e nuorese. Reperiva e consegnava ai Bici autovetture di media e grossa cilindrata per effettuare viaggi nella penisola ed in Albania o utilizzarle quali forme di pagamento per lo stupefacente, e manteneva per conto dell’associazione i contatti con pregiudicati ai quali fornire lo stupefacente».
Giovanni Satta, che finì in cella poco prima d’essere nominato consigliere regionale, ricevette in carcere l’investitura al mandato che potè esercitare, giurando in aula a Cagliari, soltanto dopo che il tribunale del riesame, su istanza dei suoi legali, gli avvocati Angelo Merlini e Marco Enrico, avevano ottenuto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare dal Riesame.
Ora Giovanni Satta, da consigliere regionale, attende le decisioni della Cassazione, alla quale è ricorsa il Pm. Gli altri indagati sono assistiti dagli avvocati Cristina Cherchi, Luca Tamponi, Pasqualino Federici, Giampaolo Murrighile, Luigi Esposito, Luca Montella, Paola Spano, Mariano Fois, Daniela Muntoni, Giancarmelo Serra, Elena Ledda, Angelo Magliocchetti, Silvia Russel, Marco Perra, Maria Speranza Beneamati, Antonio Iacopo e Mariano Fois.