La Nuova Sardegna

Migranti, nuovi sbarchi Ora Pigliaru alza la voce

Migranti, nuovi sbarchi Ora Pigliaru alza la voce

Il presidente al Governo: «Le quote assegnate devono essere rispettate» La polemica: «Non ha senso portare qui persone che non vogliono restare»

31 agosto 2016
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CAGLIARI. Per la prima volta solleva i toni. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru manifesta la sua preoccupazione «per più motivi» per il nuovo arrivo di migranti, previsto per questa mattina a Cagliari. La nave della Marina irlandese porterà nell’isola altri 617 profughi. Il governatore ribadisce l’impegno della Regione a fare la sua parte e «a gestire il fenomeno dei migranti nel rispetto delle quote assegnate», poi però sottolinea che con questo nuovo sbarco la Sardegna supererà di 500 la quota di riparto delle presenze. Si tratta di un conteggio della Prefettura, «ma bisogna sottolineare che il numero non si tiene conto delle centinaia di persone arrivate nel sud dell’Isola con gli sbarchi diretti, che implicano servizi di accoglienza e messa in sicurezza notevoli», dice il presidente Pigliaru. Non solo. Il governatore evidenzia l’assenza di informazioni «sul numero di migranti presenti a bordo, neppure una cifra indicativa. Ciò è grave, perché sappiamo bene che per loro serve un’organizzazione specifica, che coinvolge molti soggetti ed è particolarmente complessa. L’aumento esponenziale dei minori è un elemento di alta criticità e per questo motivo il Governo ha approvato la norma che prevede la creazione di strutture emergenziali in capo alle prefetture. Domani (oggi ndr) però non potremo applicarla, perché il decreto attuativo è alla firma del Ministro. Siamo vivamente preoccupati – sottolinea il governatore – e ribadiremo al Governo, con accresciuta forza, la necessità del rigoroso rispetto delle quote a noi assegnate, così come quella di metterci urgentemente nelle condizioni di lavorare a un adeguato progetto di integrazione. Resta comunque forte la perplessità – conclude Pigliaru – sul fatto che continuino a essere portate in Sardegna persone che non vedono la nostra isola come meta accettabile del loro progetto di migrazione».

Intanto i posti a disposizione sono pochissimi. Le Prefetture hanno di recente emanato nuovi bandi ma la risposta non è stata soddisfacente.

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