Anci, verdetto in arrivo dopo il grande caos
Gli animi rimangono caldi: scontro tra Emiliano Deiana e Ciccolini mentre Hassan attacca i partiti
SASSARI. L’affare è ancora in congelatore. Nonostante i tempi debbano essere stretti, l’Anci nazionale non ha ancora dipanato la matassa generata dalla mancata elezione del nuovo presidente. La conferma è arrivata da Mario Bruno, sindaco di Alghero e consigliere nazionale dell’associazione dei Comuni che ha presieduto la turbolenta riunione di venerdì: «Il quesito che abbiamo inviato alla sezione nazionale è chiaro e oggettivo – spiega Bruno – riguarda l’interpretazione di una norma legata al voto che si riferiva alla maggioranza dei presenti o dei votanti. L’interpretazione che ci è stata fornita per telefono differiva a seconda dell’interlocutore dunque abbiamo deciso di congelare l’esito in attesa di un parere ufficiale. Adesso non sono in grado di dire quando arriverà la decisione me credo che ci vorranno un paio di giorni».
Intanto, il clima post elezione rimane bollente. Dopo l’accorato intervento durante l’assemblea, Omar Hassan, sindaco di Modolo e coordinatore regionale della consulta dei piccoli Comuni è ritornato sull’argomento con una lettere indirizzata alle direzioni dell’Anci: «Segnalo le gravissime interferenze dei consiglieri regionali che hanno compilato le liste di sostegno del candidato Giuseppe Ciccolini e hanno turbato il corretto svolgimento dei lavori e la libera determinazione dei convincimenti dei rappresentanti dei Comuni». Hassan ha descritto anche le condizioni in cui si è svolto il voto: «Si sono svolte in un clima di confusione generale – sottolinea il sindaco di Modolo – e i banchetti che hanno compensato l’assenza delle cabine elettorali non hanno garantito la segretezza del voto». E proprio il voto, con una scheda annullata perché il nome del candidato era sbagliato, ha chiuso il ragionamento di Omar Hassan: «Considerato il clima dell’assemblea, quell’errore sarebbe potuto benissimo essere un segno di riconoscimento. L’assemblea ha fatto bene ad annullarlo. Anche la discrepanza nel numero dei voti nelle tre elezioni era una gravissima anomalia che poteva solo inficiare la votazione». C’è poi il continuo duello a distanza tra i due contendenti e se Giuseppe Ciccolini ha ribadito il suo punto di vista, rivendicando la vittoria garantita dai voti ricevuti (dieci in più) e invitando lo sfidante a seguire la scia per lavora insieme mettendo a frutto la collaborazione, Emiliano Deiana ha risposto alle dichiarazioni del collega rivale senza utilizzare parole di circostanza: «La reazione isterica di Giuseppe Ciccolini mi ricorda quella dei bambini ricchi che quando qualcosa non andava bene durante una partita a pallone se ne andavano via portandosi il pallone – ha replicato Deiana – Giuseppe non è Presidente di Anci Sardegna per il semplice fatto che non ha raggiunto il quorum previsto dall'articolo 8 lettera C dello Statuto e non perché non lo voglio io. Deve rassegnarsi a questa evidenza perché la democrazia è fatta di regole. Con queste uscite scomposte sta dimostrando di non essere adatto alla guida dell’Anci». (c.z.)