La Nuova Sardegna

Bruno va all’attacco: il tempo è finito soluzione immediata

di Gian Mario Sias
Bruno va all’attacco: il tempo è finito soluzione immediata

Il sindaco di Alghero non condivide il piano della Giunta «Basta ritardi. Siamo pronti a chiedere i danni alla Regione»

30 settembre 2016
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ALGHERO. Ad Alghero monta la rabbia. Politici, rappresentanti istituzionali, imprenditori e sindacati vanno alla guerra. Il più determinato di tutti, o almeno quello che lo dice più esplicitamente, è il sindaco Mario Bruno. Per il quale le parole dell’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, hanno suonato come un segnale distorto.

Bruno attacca. «I tempi della Regione non sono i nostri tempi», è l’avvertimento lanciato di buon mattino, subito dopo una rassegna stampa che gli deve aver rovinato la prima colazione. «Qui occorre organizzare una battaglia molto più forte per Ryanair, per il nostro scalo e per questa parte della Sardegna, evidentemente così lontana», è l’arringa con cui Bruno, per l’ennesima volta, prova a incitare anche la città, le persone comuni, alla lotta. «Non si può ogni volta frapporre un nuovo ostacolo e allungare i tempi – dichiara il sindaco – l’effetto negativo è già stato pesantissimo e chiederemo i danni, ma forse a Cagliari non si è percepita la gravità della situazione in questo territorio». Qualunque sia il difetto di comunicazione per cui il Nord Ovest chiede urgenza e dalla Regione fanno sapere che servono almeno cinque mesi, Mario Bruno non si dice disposto ad aspettare. «Ora davvero basta», afferma. «Si può fare una legge attuativa del decreto Madia, si può ricapitalizzare perché un piano industriale esiste già, si può incentivare legittimamente il low cost – insiste – si può e si deve, chiederemo ai consiglieri regionali, ai deputati, agli eurodeputati, ai sindaci, alle imprese, ai sindacati e ai cittadini di incontrarci ad Alghero e prendere insieme le decisioni immediate e le azioni più opportune per costringere la Regione a salvare lo scalo e consolidare immediatamente i voli low cost».

Le reazioni. I primi a dare sostegno a Bruno, già due giorni fa, erano stati quelli che aderiscono al cartello “pro Ryanair”. «L’aeroporto è di tutto il territorio ed è centrale per i trasporti e l’economia isolana», chiede l’assessore ai Trasporti del Comune di Sassari, Antonio Piu. E se Arnaldo Boeddu invoca a nome della Cgil «un incontro a breve con Pigliaru e Deiana, perché hanno il dovere di ascoltarci», Confcommercio si limita ai fatti. «Questa stagione è stata un disastro, non parliamo di un calo del 3%, ma del fatto che Alghero è l’unica località turistica sarda che non registra una crescita del 10%», dice il segretario cittadino Massimo Cadeddu. Una seconda estate così sarebbe un colpo mortale per l’economia del territorio. «Bisogna correre, la “Summer 2017” è già iniziata ma gli operatori ignorano quali siano gli scali con cui Alghero sarà collegata», denuncia il presidente di Federalberghi Nord Sardegna, Stefano Visconti. Perentorio Mario Piras, segretario di Confartigianato. «La Regione ha sempre remato contro», sentenzia. «Siamo a fine settembre e la situazione è la stessa di alcuni mesi f», dice per Confagricoltura Matteo Luridiana. Anche Angelo Angius di Cna è pronto per andare a Cagliari e sbattere i pugni sul tavolo.

Sì ai privati. Ma c’è anche chi va controcorrente. «Basta con queste trovate, l’aeroporto di Alghero va privatizzato, ogni altra strada porterà allo spreco di denaro pubblico e alla probabile chiusura dello scalo», dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois. «Gli aeroporti a gestione pubblica raramente funzionano e creano solo buchi e debiti – dice Fois – ci sorprende, dunque, che si ipotizzi di mantenere la gestione in mano al pubblico». Ancora più tranchant le affermazioni di Enrico Daga, dirigente politico ma anche presidente provinciale della Fipe. «I dati certificano inesorabilmente il fallimento delle politiche turistiche attuate in questa città negli ultimi anni, che hanno causato la perdita di appeal e il rapido declino della nostra destinazione». (g.m.s.)

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