La Nuova Sardegna

Geoparco, allarme dei sindacati: "In 525 verso la disoccupazione"

Geoparco, allarme dei sindacati: "In 525 verso la disoccupazione"

Cgil, Cisl e Uil chiedono alla giunta Pigliaru di «prorogare la convenzione, rilanciare il progetto del Geoparco e individuare un serio, affidabile e capace soggetto attuatore, come ad esempio un ente strumentale della Regione: l'Igea».

27 ottobre 2016
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CAGLIARI. «Morto il Geoparco non ci sarà più occupazione per i 525 lavoratori dell'Ati-Ifras». Tuonano così i segretari regionali di Filcams-Cgil, Sergio Codonesu, Fisascat-Cisl, Giuseppe Atzori e Uiltucs, Cristiano Ardau dopo l'ultimo incontro del tavolo politico e dopo la mobilitazione dei lavoratori che ha portato la protesta in piazza, davanti al consiglio regionale.

Le organizzazioni sindacali chiedono alla giunta Pigliaru di «prorogare la convenzione, rilanciare il progetto del Geoparco e individuare un serio, affidabile e capace soggetto attuatore, come ad esempio un ente strumentale della Regione: l'Igea».

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«Si parla ancora del piano di politica attiva del lavoro predisposto di concerto con l'Insar e non si entra nel merito - osservano - Non si parla di progetto, di garanzie occupazionali e di scenario. Più nello specifico non si affronta l'idea di rilanciare il progetto originario, fatto di valorizzazione della cultura mineraria, di attività di bonifica dei relativi siti e la difesa delle vocazioni di questi territori. Mancano solo tre mesi alla scadenza della convenzione e i 525 lavoratori hanno già ricevuto la lettera di licenziamento - concludono i sindacati - Il pericolo è che i lavoratori l'1 Gennaio 2017 siano in disoccupazione Inps, che il progetto del Geoparco sia archiviato e che l'Unesco tolga il riconoscimento come patrimonio dell'umanità. Questo pericolo va scongiurato a tutela dei lavoratori, dell'occupazione e lo sviluppo della Sardegna».

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