La bozza della riforma sul turismo gli albergatori: «Vecchia e inutile»
CAGLIARI. Alla prima convocazione non s’erano neanche presentate, per poi far sapere con una mail: «La vostra proposta è irricevibile». Non hanno cambiato idea dopo qualche mese, però almeno alla...
CAGLIARI. Alla prima convocazione non s’erano neanche presentate, per poi far sapere con una mail: «La vostra proposta è irricevibile». Non hanno cambiato idea dopo qualche mese, però almeno alla seconda chiamata Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Assohotel e Confapi hanno risposto e preso posto davanti alla commissione Attività produttive del Consiglio regionale.
La requisitoria. Subito duri e decisi i cinque portavoce (Alberto Scanu, Alberto Bortolotti, Sandro Salerno, Carlo Amaduzzi e Silvana Manurita) hanno scaricato sul tavolo un dossier pesante e polemico. Nel giudicare la prossima legge quadro sul turismo – nata dalla sintesi fra due proposte della maggioranza e altrettante dell’opposizione – hanno usato solo inchiostro al veleno. «Il vostro testo – si legge – è vecchio, ridondante, in molte parti spesso inutile, infarcito da troppa burocrazia e addirittura dannoso». Per farla spiccia, una bocciatura dal primo all’ultimo articolo, perché «il testo non entra nel merito dei veri problemi, dai trasporti all’urbanistica, oppure non affronta il dramma del sommerso, della concorrenza sleale e neanche è prevista l’indispensabile agenzia regionale capace di gestire il sistema e promuoverlo». In una dozzina di pagine, le cinque associazioni hanno scritto anche: «Oggi fare turismo in Sardegna è quasi eroico e ci aspettiamo una legge molto più snella che sostenga la vera leva di crescita dell’economia sarda». Per chiudere così, dopo aver fatto un solo mea culpa sulla difficcoltà di non riuscire a fare squadra: «Non abbiamo bisogno di una legge sul turismo ma per il turismo».
Otto punti. Chiesto e ottenuto dalla commissione «un terzo e più costruttivo confronto, perché leggi così importanti imporrebbero alla politica di lavorare gomito a gomito con le associazioni di categoria», Confcommercio e le altre hanno tirato fuori le loro proposte. Per i trasporti: «È un settore strategico e mancano offerte che permettano ai turisti di raggiungere la Sardegna con rapidità e senza costi esagerati«. Poi serve subito il governo unitario del settore: «Occorrono strategie, oggi non ci sono, che mettano assieme interventi, investimenti e promozione». Per questo, secondo le associazioni è «indispensabile istituire l’Osservatorio digitale sui cambiamenti del mercato, che anticipi le frenetiche dinamiche e permetta agli operatori di adeguarsi in fretta alle esigenze della clientela». E ancora: l’offerta alberghiera e non solo quella deve crescere fino «a raggiungere gli standard internazionali», oppure «nella promozione e nel marketing devono essere coinvolti i Comuni delle zone interne, per rendere più appetibile l’offerta regionale soprattutto fuori stagione». Fino a una proposta secca su come combattere l’abusivismo: «In Sardegna pesa oltre il 65 per cento ed è un fenomeno che se emergesse farebbe superare la quota delle 20 milioni di presenze. Per contrastare questo danno enorme, sollecitiamo maggiori controlli e la certezza che tutti lavorino nel rispetto di leggi e regole». Sono questi gli otto punti che Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Assohotel e Confapi vorrebbero trovare nella prossima legge. «La commissione – hanno detto – s’è detta disponibile ad discutere le nostre proposte. Vedremo se lo farà».
Doppio mistero. Il primo: le associazioni hanno raccontato di aver concordato tempo fa un disegno di legge con l’assessore al Turismo Francesco Morandi, ma di quella bozza nessuno sa nulla e neanche la Giunta l’ha discussa. Il secondo: fra le sigle al tavolo è stata notata l’assenza di Federalberghi: come mai? Pare non abbia condiviso modi, tempi e contenuti dell’attacco voluti e decisi dalla «casa madre», la Confcommercio. (ua)