La Nuova Sardegna

il caso

Insar, controlli sulle consulenze

di Alessandra Sallemi

L’organismo di vigilanza: poca trasparenza nei criteri degli incarichi

15 novembre 2016
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CAGLIARI. Audit è la verifica sulla correttezza delle procedure di un’azienda che viene condotta da entità esterne all’azienda stessa: il 28 settembre scorso, l’Organismo di vigilanza dell’Insar ha stabilito che c’erano parecchi aspetti da chiarire sulle consulenze richieste a professionisti esterni nei primi sette mesi del 2016 e pertanto, a conclusione della seduta, si sollecitava un “audit” «per la tutela dell’interesse aziendale», allo scopo di «verificare i possibili rischi per la società (l’Insar)». L’Organismo di vigilanza è una delle tre entità che veglia sull’operato del consiglio di amministrazione di Insar, società per azioni di proprietà al 55 per cento della Regione e al 45 per cento di Italia Lavoro. Oltre al collegio dei sindaci c’è anche il cosiddetto controllo analogo che deve essere garantito dagli enti proprietari. L’Odv ha tre componenti, uno nominato da Italia Lavoro e due dal cda di Insar.

Tornando alla seduta del 28 settembre: anche in questa sede hanno trovato conferma alcune delle segnalazioni che, nella primavera scorsa, hanno dato vita ad un’interrogazione in consiglio regionale e a due distinte interrogazioni in Parlamento. Oggetto delle interrogazioni: il consulentificio che sarebbe diventata l’Insar una volta abbandonata la missione assegnata alla spa attraverso il programma Ico di promuovere il lavoro delle piccole e medie imprese (deliberata dalla giunta Cappellacci) a favore di aziende di qualunque dimensione (scelta approvata dalla giunta Pigliaru).

L’Organismo di vigilanza ha avuto modo di notare che il 67 per cento delle consulenze dal febbraio all’agosto 2016 erano per affidamento diretto (procedura consentita), ma in diversi di questi incarichi risultava assente la «tracciabilità del percorso» che aveva portato alla scelta del professionista e quindi anche la «trasparenza dei criteri usati». Per alcuni affidamenti «si rileva che la procedura non è scevra da notevole discrezionalità, sia per i criteri usati dalla commissione, sia in capo all’amministratore delegato per la scelta finale determinata senza alcuna giustificazione». Ancora, nell’elenco delle consulenze, per incarichi differenti figuravano gli stessi professionisti che venivano ingaggiati con varie forme contrattuali. Nell’indagine condotta dall’Odv sarebbe emerso inoltre che, a fronte degli incarichi esterni, non risulterebbe documentazione sulla «verifica dell’assenza in azienda di risorse umane disponibili». L’Odv lo dice esplicitamente: in Insar serve una revisione del regolamento per le consulenze esterne.

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