La Nuova Sardegna

Migranti a Monastir intesa prefetto-sindaco

Migranti a Monastir intesa prefetto-sindaco

Il progetto sul centro d’accoglienza va avanti nonostante le intimidazioni L’ex scuola di polizia penitenziaria sarà utilizzata solo in caso di emergenza

15 novembre 2016
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CAGLIARI. Il centro per migranti all'interno dell'ex scuola di polizia penitenziaria di Monastir, nell'hinterland cagliaritano, sarà attivato ma «solo in caso di temporanea indisponibilità di posti presso le altre strutture prefettizie». Il progetto, quindi, subisce un aggiustamento ma non si ferma, nonostante le pesanti minacce al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, destinataria di una lettera-avvertimento con due proiettili calibro 38 per dire no alla trasformazione dell'ex scuola in una struttura di accoglienza per i profughi.

Ieri il prefetto e il sindaco di Monastir, Luisa Murru, si sono incontrate per fare il punto sull'utilizzo dell'edificio che è stato danneggiato da un attentato incendiario. La Murru ha subito ribadito la propria solidarietà al prefetto per la grave intimidazione. Da parte sua, Giuliana Perrotta ha sottolineato come «ogni iniziativa sia stata finora attuata con l'intendimento di avviare un percorso di leale collaborazione con le istituzioni locali». L'obiettivo, precisa il prefetto, è «esclusivamente quello di assicurare l'eventuale operatività di un centro destinato ad ospitare i migranti che sbarcano sulle coste dell'isola o di garantire una prima immediata ospitalità per i richiedenti protezione internazionale che dovessero essere trasferiti in Sardegna, in caso di temporanea indisponibilità di posti presso le strutture prefettizie già attivate». Il sindaco ha chiesto di essere informata sull'avanzamento delle iniziative in modo da darne comunicazione tempestiva al Consiglio comunale e ai cittadini e «avviare un percorso che consenta al Comune di poter partecipare alla governance dell'accoglienza dei richiedenti asilo».

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