La Nuova Sardegna

Mutui, la Regione dà lo stop a 3 banche

di Claudio Zoccheddu
Mutui, la Regione dà lo stop a 3 banche

La mancata rinegoziazione del tasso d’interesse segna la fine dei rapporti con Banco di Sardegna, Unipol e Banca Intesa

03 dicembre 2016
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SASSARI. Uno strappo ampiamente annunciato: la Regione ha disdetto tutte le convenzioni stipulate con il Banco di Sardegna, Banca Intesa e Unipol. La giunta regionale, ieri, ha accolto la proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, dopo il lungo braccio di ferro sulla rinegoziazione dei mutui regionali agevolati per la prima casa.

Un’esigenza per i cittadini e per la pubblica amministrazione che si è materializzata dopo il crollo dei tassi bancari che, in questo periodo, sono particolarmente bassi. In altre parole, quando si è verificata la condizione ideale per la rinegoziazione dei mutui fondiari, alcuni istituti di credito si sono tirati indietro riponendo il telefono rosso, quello per le comunicazioni importanti, in un cassetto insonorizzato e lasciandolo squillare a vuoto.

Le banche. Ottenere un risposta veloce (e positiva) era una possibilità che faceva gola a tutti, cittadini e Regione. Ma le banche non erano della stessa idea e per mantenere i vecchi tassi hanno preso tempo dopo le prime richieste dei cittadini. Poi non hanno risposto alle sollecitazioni della Regione, tutte inviate per iscritto e firmate da Paolo Maninchedda. Uno stand-by che ha costretto 610 famiglie ad attendere al palo per mesi. Infatti, nonostante le pressioni private e pubbliche, sono stati emessi solo 2.200 nulla osta alla rinegoziazione a fronte di 2.810 richieste pervenute.

La Regione. «La Giunta – spiega Maninchedda – ha il dovere di difendere l’interesse dei cittadini che hanno diritto ad avvantaggiarsi delle leggi dello Stato e della particolare congiuntura che vede i tassi bancari particolarmente bassi. Questa dei mutui è un’esperienza significativa della contrapposizione tra un sistema bancario abituato a egemonizzare i suoi clienti e una rinnovata coscienza del diritto alla tutela del risparmio e della ricchezza individuale. Le banche sono soggetti privatistici del mercato e non istituzioni, bisogna esserne consapevoli ed agire di conseguenza per limitarne e disciplinarne il comportamento».

La storia. Tutto nasce dal fondo per l’edilizia abitativa del 1985 che garantiva contributi per la prima casa attraverso l'abbattimento del tasso di interesse applicato ai mutui regionali, anche per interventi di recupero o di acquisto con ristrutturazione nei centri storici, nonché il riconoscimento di un contributo in conto capitale di massimo 10mila euro per le giovani coppie. Con la legge 40 del 2007 è stata disciplinata la surroga dei mutui, soluzione alla quale sono ricorsi parecchi titolari del mutuo agevolato, che sono riusciti così a ottenere dalla banca in cui avevano trasferito il mutuo un tasso di interesse vantaggioso. Una soluzione che determina la perdita delle agevolazioni regionali, a partire dalla data della surroga. La Regione, considerata la notevole diminuzione dei tassi d’interesse ha chiesto alle Banche convenzionate di ritrattare i mutui adeguando i tassi di interesse alle condizioni di mercato. Sono state anche fornite dall'assessore Maninchedda alcune “linee guida” per la rinegoziazione, oltre alla modulistica che consentiva ai cittadini di presentare la richiesta. «Nonostante le sollecitazioni, le operazioni non hanno avuto buon esito, tranne che per una banca», conclude l’assessore.

Dopo l’approvazione della disdetta, ieri la Giunta ha accolto l’avvio di una nuova procedura di gara per selezionare, a condizioni riviste, nuovi istituti di credito.

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