La Nuova Sardegna

Piccoli segnali di ripresa sotto l’albero

Piccoli segnali di ripresa sotto l’albero

I sardi spenderanno 123 euro pro capite, 31 in meno della media nazionale. Crescono alimentari e giochi, in calo i viaggi

22 dicembre 2016
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SASSARI. La ripresa economica è ancora lontana, ma sotto l’albero di Natale si inizia a intravedere qualche piccolo segnale di ripresa. In Sardegna la spesa media pro capite per le feste è di 123 euro, 31 in meno rispetto alla media nazionale, ma più 25,2 per cento rispetto al tonfo del 2009. In positivo gli acquisti di alimentari - con un occhio di riguardo per i prodotti locali e le specialità, in particolare carni accompagnate da formaggi e vini -, giocattoli e casalinghi, in calo viaggi, cellulari ed elettronica in generale. Quanto all’abbigliamento, tutto viene rimandato a dopo le feste, quando avranno inizio i saldi di fine stagione. In forte crescita gli acquisti on line, effettuati dal 46 per cento dei consumatori, il 2 per cento più della media nazionale.

L'indagine è stata realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Research. In Sardegna, dunque, si registra un piccolo incremento medio delle vendite, più 0,2 per cento, ma il 71,7 per cento dei sardi prevede «un Natale molto dimesso». «La crisi non è ancora alle spalle e questo timido segnale di crescita non ci può fare stare tranquilli per il futuro – afferma il presidente di Confcommercio Sardegna Alberto Bertolotti –. L'Istat ci ha confermato che il Pil della Sardegna diminuisce e serve una marcia in più per aiutare le imprese che sono gli unici soggetti in grado di creare lavoro. Servono innanzitutto regole certe stabili nel tempo e uguali per tutta l'isola, maggiore semplificazione burocratica e incentivi. Bisogna continuare sulla strada dei bandi e rifinanziare quelli per le piccole e medie imprese, oltre a sostenere le start up e le aziende che non hanno più di due anni di vita. Infine occorre stanziare nuovamente le risorse per gli investimenti al di sopra dei 150 mila euro: non c'è più tempo da perdere». La maggior parte dei consumatori pagherà immediatamente i propri acquisti senza ricorrere a nessuna forma di rateizzazione della spesa. Il 47 per cento pagherà in contanti, il 30 con bancomat e il 23 con la carta di credito.

Leggerissimo incremento della spesa media anche per il pranzo di Natale: si pagheranno in media 51 euro a testa rispetto ai 50 di un anno fa. Ma l’87,7 per cento degli intervistati trascorrerà il pranzo di Natale in casa con amici e parenti come da tradizione. Solo il 9,2 andrà in un ristorante, mentre l'1,8 trascorrerà il pranzo di Natale all'estero. (al.pi.)

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