La Nuova Sardegna

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Sinistra italiana: Pigliaru vada via

Il coordinatore Licheri: i sardi lo hanno bocciato, rimpasto inutile

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SASSARI. Con il referendum i sardi hanno bocciato non solo Renzi ma anche Pigliaru. Di questo è convinto Antonello Licheri, coordinatore del nord Sardegna di Sinistra italiana. «In Sardegna, dove il No ha sfiorato il 73 per cento, il risultato referendario che va ben oltre l'andamento nazionale denuncia la totale inadeguatezza della classe politica regionale – attacca Licheri –. Il governatore Pigliaru e la sua maggioranza pensano di correggere il tiro con una semplice operazione di restauro della giunta. I sardi il 4 dicembre non hanno chiesto il rimpasto, ma la messa in mora dell'intera maggioranza, comprese le forze di sinistra che in questi due anni di governo si sono rese corresponsabili dello sfascio economico, politico e sociale della Sardegna. Questi signori continuano imperterriti nella loro azione demolitrice, mentre avrebbero dovuto prendere atto del risultato e riconsegnare la delega ricevuta nel 2014 al popolo sovrano. La lezione del referendum non è servita a niente».

Secondo Licheri la sinistra ha un futuro solo se autonoma dal Pd renziano. «La vittoria del No rappresenta uno spartiacque interessante. Da una parte chi sostiene erroneamente come Zedda e Pisapia di rifondare la sinistra come supporto al Pd renziano e lo fa partendo dalla rimozione totale di ciò che è stato il risultato del referendum. Dall'altra noi di Sinistra italiana che pensiamo sia utile per tutti una sinistra alternativa al Pd, capace di costruire programmi, progetti, valori e comportamenti pratici, aprendo relazioni sociali e politiche con le nuove soggettività che hanno preso forma con la vittoria del No».

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