La Nuova Sardegna

Il bonus “gratitudine”: i Comuni ora si dividono

di Silvia Sanna
Il bonus “gratitudine”: i Comuni ora si dividono

L’importo: 500 euro per ogni migrante ospitato. Sindaci tra gioia e dubbi

25 gennaio 2017
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SASSARI. C’è chi ha speso molto, perché ha gestito la situazione delicata dei minori non accompagnati, facendosi carico delle rette nelle case famiglia. C’è invece chi ha investito poco, perché gli ospiti delle strutture sono esclusivamente adulti e l’unico supporto fornito è stato quello degli assistenti sociali. E tra i Comuni non mancano neppure quelli che la presenza dei migranti nei loro territori l’hanno vissuta da spettatori, senza scucire un solo euro. Tutti, però, a prescindere dalle spese sostenute, riceveranno il bonus “gratitudine”: 500 euro una tantum per ogni profugo ospitato, il ringraziamento da parte dello Stato ai Comuni che nell’emergenza non hanno chiuso le porte. E di fronte all’arrivo dei migranti nelle strutture gestite da privati non hanno fatto le barricate. Complessivamente, il tesoretto destinato all’isola supera i 2milioni 800mila euro e sarà spartito in misura proporzionale al numero dei migranti accolti. I sindaci aspettano, molti sanno già come utilizzare le risorse: hanno campo libero, non è previsto alcun vincolo di spesa. Tra loro, alcuni plaudono all’iniziativa. Ad altri, invece, sfugge il senso e dicono: «Vogliono tenerci buoni con questi soldi, perché i centri d’accoglienza servono come il pane. E altri ne serviranno in futuro».

Bonus: tempi e modalità. Non manca molto, le prime lettere ai sindaci stanno arrivando. Dal Ministero il via libera definitivo al bonus è partito il 18 gennaio: i 100 milioni stanziati nella legge di stabilità 2017 sono disponibili e possono essere assegnati ai Comuni. Le prefetture, anche quelle dell’isola, in questi giorni sono impegnate nella compilazione degli elenchi richiesti: per stabilire gli importi, è necessario appurare quanti migranti sono stati ospitati nei Comuni, prendendo come riferimento i periodi ottobre 2016 e dicembre 2016. L’ipotesi più probabile è che si farà una media tra i due periodi.

Adulti e minori. Nel conteggio saranno presi in considerazione gli ospiti nei centri di prima accoglienza e nelle 9 strutture Sprar dell’isola occupate da circa 200 persone. Nell’assegnare i bonus si terrà conto anche dei minori non accompagnati affidati alle case famiglia: la retta, dai 90 ai 105 euro, viene spesso anticipata dai Comuni.

Le reazioni dei sindaci. Soldi inattesi, liberi da vincoli. Per i sindaci quello del governo è un regalo gradito anche se non sempre dovuto. Dice Giampiero Carta, sindaco di Trinità: «Nella frazione di Paduledda, lungo la strada verso l’Isola Rossa, un centro d’accoglienza ospita un alto numero di migranti, in alcuni periodi anche 160 persone. Non hanno mai creato problemi, nessun disturbo. E il Comune non ha speso nulla per loro. Però il bonus “gratitudine” ha un senso – spiega Carta – perché un così alto numero di profughi ha un certo impatto in un paese a vocazione turistica come il nostro». Nelle casse di Trinità sono attesi non meno di 75mila euro: «Li useremo per il decoro urbano, per sistemare strade e marciapiedi. Ma anche per dare una mano alle persone bisognose». Stesso utilizzo immagina Tore Terzitta, sindaco di Valledoria. Nel centro dell’Anglona i migranti sono un centinaio, il bonus ammonterà a circa 50mila euro: «Saranno destinati ai servizi sociali», dice Terzitta. Che aggiunge: «L’assenza di vincoli lascia grandi margini. In teoria possono essere impiegati anche per organizzare sagre. E questo non mi sembra il massimo». Il sindaco però è perplesso: «Perché i Comuni ricevono questi soldi? A titolo di risarcimento per il sacrificio o perché lo Stato vuole tenerli buoni in previsione di nuovi arrivi? Noi non abbiamo speso un euro per i migranti, gli assistenti sociali e i vigili urbani sono già stipendiati, non rappresentano un costo aggiuntivo». Così anche ad Alghero, come spiega il sindaco Mario Bruno: «Sono 70nei centri d’accoglienza e 20 nelle strutture Sprar. Noi lavoriamo molto sull’integrazione con le scuole, l’università e le associazioni. Ma la spesa è minima. I soldi? Li useremo per la collettività, in particolare per la comunità di Fertilia che ha accolto con disponibilità i migranti». Stessa apertura dimostrata a Ilbono, centro ogliastrino che ospita, in due centri, 123 migranti. Qui le spese sono notevoli: il sindaco Andrea Piroddi ha fatto inserire in due case famiglia 5 minori non accompagnati e la retta è a carico delle casse comunali: sono 525 al giorno. Per questi ragazzi il Comune ha già speso 31mila euro nel 2016 e preventivato 168mila euro per il 2017. Il bonus “gratitudine”? Da queste parti è graditissimo.

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