La Nuova Sardegna

Grenaches du monde

La vetrina mondiale del Cannonau snobba Nuoro: scoppia la polemica

di Paolo Merlini
La vetrina mondiale del Cannonau snobba Nuoro: scoppia la polemica

Inaugurazione e concorso ad Alghero, premiazione a Cagliari: in Barbagia, terrà d'elezione del vitigno, solo una breve visita

09 febbraio 2017
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NUORO. Provate a immaginare cosa accadrebbe in Francia se una manifestazione che celebri lo Champagne non si svolgesse nell’omonima regione da cui il vino prende il nome, ma in quella del Bordeaux. O viceversa. Scoppierebbe una rivolta. Accadrebbe lo stesso in Italia se un evento sull’Amarone, vino tipico del Veneto, si svolgesse in Piemonte. È molto probabile che i produttori di Barolo non la prenderebbero sportivamente. È un po’ ciò che accade in questi giorni in cui l’isola ospita la quinta edizione del Grenaches du Monde, concorso internazionale riservato ai vini prodotti dal vitigno a bacca nera tra i più coltivati al mondo con varie denominazioni: Cannonau, Tai rosso, Grenache, Garnach. Regione d’elezione del Cannonau è ovviamente la Sardegna, con produzioni concentrate per il 70% nel Nuorese e in Ogliastra.

Mordi e fuggi. Proprio da queste zone vengono i Cannonau che possono fregiarsi, oltre che della denominazione di origine controllata comune a tutta l’isola, della specificazione “classico”, il marchio di garanzia più importante.

Per questo ha un sapore amaro, per coloro che nel centro Sardegna coltivano o promuovono questo vitigno, il fatto che il concorso internazionale dedicato ai Grenache salti a piè pari le zone classiche di produzione, riservando al Nuorese un breve passaggio in giornata: una visita alle vigne della vallata di Oddoene con pranzo a Dorgali, poi una degustazione al Museo etnografico di Nuoro. Segue, ore 18:30, «rientro ad Alghero e pernottamento». Una capatina, insomma, nei quattro giorni che Regione Sardegna e Laore dedicano al concorso e all’ospitalità degli oltre cento giurati internazionali. Il grosso della manifestazione si svolge ad Alghero, dove gli ospiti sono sbarcati ieri, mercoledì 9 febbraio, e dove domani daranno vita all’esame dei 204 vini iscritti, metà dei quali sono sardi. Manco a dirlo, in prevalenza nuoresi e ogliastrini. Da Alghero, dove sono previste manifestazioni aperte al pubblico, sabato il concorso si sposterà a Cagliari, dove si svolgerà la “Notte dei Grenache” e l’annuncio dei vini premiati.

Le reazioni. Polemico il consigliere regionale Luigi Crisponi, albergatore, ex assessore regionale al Turismo: «Il tanto atteso e prestigioso Grenache du Monde arriva a Nuoro ma lascia risorse ed economie ad Alghero. Non si sa bene per quale motivo l'occasione di poter ospitare professionisti, studiosi e appassionati del vino si tramuta in una fregatura per gli operatori locali. Mi domando perché ogni volta che si potrebbero lasciare risorse regionali a Nuoro o nell'hinterland, a Cagliari storcono il naso e dirottano i flussi altrove».

«L'evento più importante al mondo per il Cannonau passa a Nuoro di sbieco. La manifestazione ha base ad Alghero e conclusione a Cagliari, note piazze di produzione di Cannonau», commenta sarcastico Ciriaco Offeddu, manager con anni di esperienze lavorative in Asia, che ha dedicato un progetto proprio all’apertura di quei mercati al Cannonau.

La strada del vino. A Nuoro, in una sala messa a disposizione dal museo Man, ha sede anche l’associazione Strada del Vino Cannonau. Costituita nel 2009, conta ottanta soci, tra aziende vitivinicole, consorzi di tutela, oleifici, strutture ricettive, caseifici. Raggiunto per telefono in Francia, dove si trova in questi giorni, il presidente Lino Fancello (che per anni ha guidato la Cantina sociale di Dorgali) è molto critico: «Avevamo sollevato il problema già lo scorso anno in fase di programmazione. Non siamo stati ascoltati». Andrea Soddu, sindaco di Nuoro, è stato a sua volta presidente della “Strada”. «Abbiamo fatto di tutto perché Nuoro avesse un ruolo centrale nel concorso – dice diplomaticamente – ma siamo riusciti soltanto a strappare importanti press tour. A questo punto, auguro che i nostri vini in concorso ottengano i risultati migliori». Anche Agostino Cicalò, presidente della Camera di commercio, si è adoperato perché il premio avesse base in Barbagia. Ma sembra che Nuoro, con Su Gologone chiuso stagionalmente, non potesse offrire uno standard di alberghi a 4 stelle per ospitare i 120 partecipanti (ma Orosei ce li ha, per dire). «Il problema non è il pernottamento – dice Cicalò – ma il fatto che il concorso si svolga ad Alghero e la premiazione a Cagliari. Lo schiaffo è questo».

Il motivo della sostanziale esclusione? Nessuno lo dice apertamente, ma sembra che le grandi cantine dell’isola, sedi ad Alghero e a Cagliari, abbiano fatto la voce grossa.

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