La Nuova Sardegna

Ricerca scientifica, nell'isola è ancora "vivo" il Dna dei primi sardi

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Uno studio genetico guidato da Francesco Cucca, dell'Università di Sassari, pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution

14 febbraio 2017
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SASSARI. Il Dna dei più antichi abitanti della Sardegna continua a "vivere" a distanza di oltre 12.000 anni: l'eredità genetica di quei primitivi cacciatori e raccoglitori, giunti sull'isola dal Vicino Oriente e dall'Europa Occidentale sul finire del Paleolitico, è stata scoperta nel genoma dei sardi moderni grazie a un maxi studio coordinato dall'Università di Pavia e dall'Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica (Irgb) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

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Lo studio è stato diretto da Francesco Cucca, professore di Genetica medica all'Università di Sassari e direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr.

I risultati, pubblicati su Molecular Biology and Evolution, dimostrano che l'isolamento plurimillenario ha reso il Dna dei sardi unico in Europa e capace di svelare importanti indizi sul popolamento del Vecchio Continente.

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