La Nuova Sardegna

Nuova legge sul turismo gli operatori: tempo perso

Nuova legge sul turismo gli operatori: tempo perso

Confcommercio e Federalberghi bocciano la proposta della Commissione «Testo fuori dalla realtà, nessun intervento contro l’abusivismo dilagante»

26 febbraio 2017
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SASSARI. “Tempo perso”. Due parole per bocciare senza pietà la proposta di legge sul turismo. Il testo è quasi pronto e sta per essere licenziato dalla commissione Attività produttive. Ai componenti dell’organismo consiliare, presieduto da Luigi Lotto del Pd, hanno scritto una lunga lettera i presidenti di Confcommercio Alberto Bertolotti e di Federalberghi Paolo Manca. Il contenuto è pesante. Il lavoro fatto viene considerato inutile, la sintesi tra le 14 proposte di legge presentate viene liquidata dall’associazione dei commercianti come «un maquillage che ha reso il testo addirittura inemendabile, tanto dannoso risulta essere per il sistema turistico sardo e quindi per l'intero sistema economico della nostra Regione». Per gli albergatori la legge rischia di presentarsi come uno «strumento incapace di incidere sulle dinamiche del settore in Sardegna, oggi unico comparto in crescita».

La bocciatura. Una legge quasi “fuori dalla realtà” che non modifica una virgola. Nella lettera Bertolotti e Manca mettono in fila cosa non va. «Il testo non tiene conto dei cambiamenti epocali avvenuti nel settore, ad esempio non viene citata una sola volta la parola innovazione, e il mondo turistico viaggia su questa onda per il 70% delle sue attività. Non affronta il problema delle imprese esistenti e della loro riqualificazione ai nuovi trend di mercato». Ancora: non si combatte l’abusivismo, «nulla viene regolato affinché il 65% del fenomeno sommerso possa essere attenuato. I controlli non possono essere delegati ai Comuni e alla vigilanza urbana, perché nella maggior parte dei casi non vengono fatti. Occorre fare intervenire una terza forza estranea a eventuali coinvolgimenti locali. Noi abbiamo proposto il corpo forestale, non siamo stati ascoltati». Non è finita: «La legge proposta è in molte parti pleonastica, moltiplica i luoghi di programmazione e decisione, rallenta notevolmente il processo decisionale, istituisce addirittura i distretti turistici, conferisce alle Province le funzioni in materia di agenzie di viaggi, mentre la legge di riforma degli Enti locali le attribuisce alle Unioni dei comuni. E soprattutto, dal momento che tutte le altre funzioni in materia turistica sono state trasferite alla Regione, tanto vale riportare anche queste».

L’ultima speranza. Alberto Bertolotti e Paolo Manca sollecitano un ultimo ripensamento sul testo. Si rivolgono in particolare al presidente Luigi Lotto, dicono che il confronto con lui e gli altri componenti della commissione Attività produttive non è servito «visto che nessuna delle nostre proposte è stata tenuta in considerazione – spiega Manca – Abbiamo sempre avuto una linea di civile confronto nel rispetto dei ruoli, ma l'inutile lavoro da noi svolto sinora è da ritenersi tempo perso e porterà all'interno della nostra categoria a riflessioni molto profonde». Aggiunge Bertolotti: «Mesi di appelli, note tecniche, audizioni, conferenze stampa, tutto inutile. Il testo è identico al precedente. Mi auguro che la Commissione rinunci all'intento di portare la legge alla discussione dell'aula e, se malauguratamente ciò dovesse accadere, che l'intero Consiglio regionale non si assuma la responsabilità di produrre un così grave danno e di così lungo periodo al sistema economico della nostra isola e lo respinga. Piuttosto che una legge così, meglio niente». (si. sa.)

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