La Nuova Sardegna

Arru: «L’Aias ritiri le sanzioni disciplinari»

Lavoratori senza stipendio, l’assessore alla Sanità si appella all’azienda e propone un tavolo tecnico

17 marzo 2017
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CAGLIARI. Il primo pensiero ai pazienti, vittime che non hanno neppure la forza di difendersi. Poi ai circa 1200 lavoratori, senza stipendio da otto mesi, e in particolare a chi tra loro è stato di recente raggiunto da un provvedimento disciplinare che potrebbe trasformarsi in un licenziamento. Nell’interesse generale l’assessore alla Sanità Luigi Arru ha fatto un appello affinché il clima possa rasserenarsi. E il primo passo spetta ai vertici dell’Aias, chiamati a ritirare i provvedimenti disciplinari nei confronti di oltre 20 lavoratori. La richiesta dell’assessore è arrivata durante il vertice convocato dalla Regione con azienda e sindacati (Cgil, Cisl. Uil, Usb e Ugl), presenti il direttore generale dell’assessorato alla Sanità Giuseppe Sechi e e il direttore amministrativo dell’Ats Stefano Lorusso. L’Aias per ora non ha risposto.

Faccia a faccia. È il primo dopo mesi di scontri durissimi tra i sindacati e l’azienda guidata dalla famiglia Randazzo. Mesi segnati da manifestazioni, sit-in, da qualche giorno anche scioperi della fame. Un periodo molto teso durante il quale non sono mancati i frequenti appelli alla politica, in particolare all’assessore alla Sanità Luigi Arru. Che diverso tempo fa aveva dato la sua autorizzazione alla strada individuata dai lavoratori per portare gli stipendi a casa: applicare l’articolo 1676 del Codice civile, facendo in modo che le Asl si sostituissero all’azienda ed erogassero i compensi. Una strada contestata dall’azienda e che non tutte le Asl hanno accettato di percorrere. Storia più recente sono i provvedimenti disciplinari nei confronti di una ventina di lavoratori, tra cui anche rappresentanti sindacali, accusati dall’azienda di avere reso false dichiarazioni.

L’appello. Prima l’appello all’azienda perché ritiri i provvedimenti disciplinari per stemperare la tensione e arrivare a un confronto più sereno. Poi la proposta operativa dello stesso Arru: un tavolo tecnico tra assessorato, Aias e Ats sul pregresso e sulla riprogrammazione complessiva dell’assistenza. Lo stesso Arru si è detto disponibile al dialogo sulla parte soggetta a contenzioso, anche con il coinvolgimento della presidenza della Giunta. Il direttore amministrativo dell’Ats, Stefano Lorusso, ha affermato che le fatture non contestate all’Aias vengono pagate entro i 90 giorni. Non solo: il dirigente ha assicurato che per la fine di marzo arriverà il pagamento relativo alle prestazioni di dicembre. Per la prossima settimana – è stato detto – verrà fissato un incontro Aias-Ats così da poter fornire il quadro della situazione all’assessorato. I responsabili Aias per ora non hanno dato risposte ma preso l’impegno di valutare la richiesta dell’assessore nella prossima riunione delcda.

La protesta. Per ora sono solo generici annunci. Che dopo mesi di lotta non bastano per calmare gli animi. La protesta, annunciano i lavoratori Aias, andrà avanti fino a quando non sarà riconosciuto il loro diritto di essere pagati per il lavoro che svolgono ogni giorno. (si. sa.)

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