La Nuova Sardegna

Troppi debiti, tenta il suicidio: salvato

di Luciano Onnis
Troppi debiti, tenta il suicidio: salvato

Sinnai, cassintegrato ritrovato dalla polizia dopo 4 ore di ricerche. Aveva il fucile puntato sulla pancia

18 marzo 2017
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SINNAI. Una telefonata allunga la vita, capita che sia proprio così. È il caso di un operaio 54enne di Sinnai che, in mobilità con prospettiva di perdita definitiva del posto di lavoro e cartelle esattoriali impossibili da pagare, ha cercato di togliersi la vita: non ha portato a termine il suo intento per una telefonata ricevuta nel momento cruciale e che ha fatto sì che venisse raggiunto e fermato dai suoi "salvatori". Salvatori in divisa, quella della polizia di Stato. A chiamarlo era stata infatti la centrale operativa del 113 e a dialogare con lui sono stati prima i centralinisti, poi il primo dirigente della Squadra Volanti di Cagliari, Dario Mongiovì, che con una sottile opera di persuasione e di psicologia lo ha intrattenuto per quasi quattro ore al telefono cellulare, fra una interruzione e l'altra della telefonata da parte dell'uomo e una successiva ripresa del contatto. Finchè sul posto, in località Sant'Isidoro sui monti di Sinnai, sono arrivate quattro volanti partite da Cagliari e da Quartu, grazie alla localizzazione del posto tramite il gps (fondamentale la collaborazione del reparto Prevenzione crimine di Abbasanta) e diversi particolari strappati durante la conversazione con l'aspirante suicida. L'uomo aveva il fucile in mano, carico e puntato contro la sua pancia. Urlava che avrebbe premuto il grilletto per farla finita. Gli agenti gli hanno parlato con toni suadenti, lo hanno avvicinato rassicurandolo, nel momento opportuno un poliziotto gli ha tolto l'arma di mano. L'aspirante suicida è scoppiato in pianto e si è affidato ai poliziotti che lo hanno riportato a casa. Il fatto è accaduto giovedì, è iniziato a fine mattinata e si è concluso solo alle 17 e trenta. L'operaio, in preda a una crisi di sconforto per la sua situazione lavorativa e una cartella di pagamento che non poteva pagare, ha preso il fucile da caccia e detto che sarebbe andato a uccidersi . È salito in macchina e si è allontanato, lasciando nella disperazione la moglie. La donna ha chiamato il 113 e raccontato delle intenzioni suicide del marito. Dalla centrale operativa è stata subito attivata la procedura di emergenza ed è cominciata la ricerca frenetica dell'uomo. Alle 13 e trenta il capo delle volanti Mongiovì è riuscito ad agganciarlo telefonicamente. Poi il felice epilogo. «Una soddisfazione enorme averlo salvato – ha commentato Mongiovì –, devo complimentarmi con i miei agenti, abbiamo fatto un lavoro di squadra eccezionale».

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