La Nuova Sardegna

«I rischi li mettiamo in conto»

«I rischi li mettiamo in conto»

Coccoda, il presidente della coop: «Per fortuna il collega è rimasto illeso»

02 aprile 2017
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TALANA. L'aria è tesa nella sede tortoliese di via Macomer della Metropol sarda. Gianluca Coccoda da sei anni è a capo del consiglio d'amministrazione della cooperativa e, almeno sino a ieri mattina, si è potuto ritenere fortunato. Da quando è presidente della coop che si occupa di vigilanza, sorveglianza e trasporto valori, i diversi assalti ai mezzi, blindati e non, dell'istituto sono tutti falliti. «Negli ultimi sei anni, nessuna rapina è stata mai portata a termine. Certo ci sono state diversi tentativi ma nessuno di questi, fortunatamente, è andato in porto», racconta Coccoda che è stato tra i primi a sapere dell'assalto e ricorda con esattezza anche l'ultimo blitz riuscito prima del colpo di ieri. Risale all'estate del 2010 e fruttò oltre 500mila euro: «Un commando armato diede l'assalto ad un nostro mezzo blindato a Villanova – dice il presidente della coop – I rischi che corriamo fanno parte del nostro lavoro, non serve pensare che non esistano. Anzi, episodi di questo genere ce li aspettiamo ogni giorno e li mettiamo in conto». I rischi del mestiere, insomma, nessuno li sottovaluta nell'ambiente, di per sé difficile, della vigilanza privata. E c'è da dire che questa volta è andata bene. C'è, infatti, una sola consolazione in tutta questa drammatica vicenda e cioè che all'autista della Fiat Punto presa d'assalto dai tre banditi nella provinciale Lotzorai-Talana, non sia stato torto un capello. In altre occasioni i banditi non hanno esitato a fare fuoco contro i vigilantes, incuranti delle conseguenze del loro operato. «Che il nostro vigilante sia rimasto illeso – ribadisce il responsabile della Metropol – è la cosa più importante». Ora tutto è nelle mani dei carabinieri che hanno avviato le indagini per risalire agli autori della rapina e che, per tutta la giornata di ieri, hanno battuto il territorio ogliastrino sulle tracce del commando. «Ho fiducia negli investigatori e spero che risolvano al più presto il caso», conclude Gianluca Coccoda.

Se e quando succederà è forse ancora presto per dirlo. Fatto sta che la caccia all'uomo continua e che i carabinieri non molleranno la presa per contrastare quello che si sta rivelando come uno dei fenomeni criminali maggiormente in crescita sul territorio isolano e ogliastrino in particolare. (g.f.)

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