La Nuova Sardegna

La “guerra” tra i Randazzo e le Asl

Fatture non pagate all’origine del contenzioso, la Regione prova a mediare

05 aprile 2017
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SASSARI. Anche Susanna Camusso, ieri a Cagliari, ha commentato il licenziamento del sindacalista Armando Ciosci: «Licenziare i rappresentanti sindacali è uno strumento di pressione nei confronti dei lavoratori che equivale a dire: non potete ribellarvi». Pur non entrando nel merito della vertenza, legata al mancato pagamento degli stipendi, la leader della Cgil ha attribuito grandi responsabilità alle politiche del precedente governo «che non mi sembra l’attuale abbia smentito. Quando il governo Renzi parlava di lavoro – ha detto la Camusso – , parlava sempre di licenziamenti e intervenendo sull'articolo 18 ha reso legittimi comportamenti che prima non lo erano». A casa Aias quello di Ciosci è il secondo licenziamento in due mesi dopo quello di Roberto Fallo della Cisl. Entrambi protagonisti della battaglia sindacale, sempre in prima linea nel chiedere giustizia, riferimenti importanti per i lavoratori che ora fanno quadrato intorno a loro. Prima dei licenziamenti, ad appesantire ulteriormente il clima c’erano stati più di una ventina di provvedimenti disciplinari emessi nei confronti di altrettanti lavoratori che avevano chiesto e ottenuto l’applicazione dell’articolo 1676 del Codice civile, con la conseguente erogazione degli stipendi da parte delle Asl. L’azienda ha contestato la procedura in precedenza incoraggiata dallo stesso assessore alla Sanità Luigi Arru. Una decina di giorni fa, lo stesso esponente della giunta Pigliaru in occasione di un vertice convocato dalla Regione con azienda e sindacati (Cgil, Cisl. Uil, Usb e Ugl), presenti il direttore generale dell'assessorato alla Sanità Giuseppe Sechi e e il direttore amministrativo dell'Ats Stefano Lorusso, aveva invitato l’azienda a ritirare i procedimenti disciplinari per rasserenare il clima e fare ripartire la discussione con un spirito diverso e costruttivo. Poi la proposta operativa: un tavolo tecnico tra assessorato, Aias e Ats sul pregresso e sulla riprogrammazione complessiva dell'assistenza. Lo stesso Arru si era detto disponibile al dialogo sulla parte soggetta a contenzioso, anche con il coinvolgimento della presidenza della Giunta. Aias nell’occasione non aveva dato risposte ma preso l'impegno di valutare la richiesta dell'assessore nella prossima riunione del cda. Ieri intanto ai lavoratori è stata pagata una mensilità arretrata. Troppo poco per siglare una tregua. (si. sa.)

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