La Nuova Sardegna

Vinitaly, per l'isola un’edizione record

Vinitaly, per l'isola un’edizione record

Alla prestigiosa rassegna mondiale hanno partecipato 98 aziende sarde: 39 i premi ricevuti. L’assessore regionale all'Agricoltura Pier Luigi Caria: «Un risultato straordinario»

13 aprile 2017
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VERONA. Il Vinitaly parla sempre più sardo. Si è chiusa ieri la 51esima edizione della più prestigiosa rassegna mondiale dei vini e dei distillati. Una kermesse che ha visto la Sardegna sfornare numeri molto importanti: 98 aziende isolane presenti, di cui 71 nella collettiva della Regione e 27 organizzate per conto proprio, e 39 premi portati a casa sui 441 in palio. Il concorso internazionale, aperto ai migliori vini del mondo, ha valutato con le cinque stelle tutti i prodotti che hanno ottenuto un punteggio di almeno 90 inserendoli nella prima guida 5Star Wine the Book 2017.

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Sardi sul podio. Tra essi anche il vermentino di Gallura Vendemmia Tardiva Sciala (Surrau, Arzachena) e la vernaccia superiore Juighissa 2008 (Cantina della vernaccia di Oristano), che con un punteggio di 95 si sono avvicinati al top. Con 94 punti su 100, il Cagnulari di Siddùra e il Marmilla Rosso Bovale 2015 della Cantina Su'Entu di Sanluri sono stati invece giudicati i migliori vini rossi prodotti in Sardegna.

Boom di presenze. Negli spazi di Veronafiere, 4270 aziende provenienti da 30 Stati si sono presentate ai 128mila visitatori di 142 Paesi e a oltre 30mila buyer stranieri, cresciuti dell’8 per cento rispetto allo scorso anno.

Vernaccia. L’ultimo giorno in fiera programmato dalla Regione ha raccontato i vitigni della Vernaccia. Le iniziative della giornata sono state aperte da Giuseppe Carrus, vice curatore della guida Vini buoni d’Italia del Gambero Rosso, con il supporto di Pier Paolo Fiori, agronomo dell’agenzia Agris, che ha presentato “La Vernaccia, l’oro di Oristano”. A seguire la degustazione di 6 tipologie di Vernaccia differenti per età e per zona di origine. A seguire la degustazione di 6 tipologie di Vernaccia differenti per età e per zona di origine. Fiori, ha inoltre presentato le principali Do e Ig regionali da vitigni Torbato, Semidano, Cagnulari e Bovale sardo, e dei loro terroir più significativi. È seguita poi una degustazione guidata di 5 vini, in abbinamento con i prodotti della gastronomia tradizionale (formaggi, salumi, pani).

La Regione. «Non possiamo che essere più che orgogliosi del risultato straordinario portato a casa dalla delegazione sarda dei viticoltori – commenta l’assessore Pier Luigi Caria –. Da Verona abbiamo raccontato a tutto il mondo una terra di produzioni enologiche di eccellenza, frutto di un lavoro costante di tanti imprenditori, grandi e piccoli, che si stanno affacciando sui mercati internazionali sicuri di proporre ai consumatori una qualità unica che viene da un ambiente e una tradizione che pochi possono vantare».

Prospettive future. E proprio, a margine del successo dei vini sardi, Caria invita il mondo dell’impresa e la politica a lavorare ancora più assieme. «Dobbiamo fare più sistema, più rete, massa critica per presentarci con la giusta forza nell’export destinato ai mercati storici e a quelli emergenti. La Regione c’è ed è pronta a fare la sua parte».

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