Baunei, rocce deturpate col piccone a Cala Biriala
L'atto vandalico per agevolare il transito dei bagnanti. La denuncia del Grig
BAUNEI. Con il primo sole si rifanno vivi i cafoni del mare, i deturpatori della natura. Ogni anno le cronache raccontano di sfregi alle spiagge e alle rocce, auto che attraversano gli arenili, gommoni che arrivano con il motore acceso fino a riva. Un lungo elenco di atti vandalici che purtroppo ogni anno si arricchisce. L'ultima segnalazione arriva dall'Ogliastra.
Durante un'escursione condotta lungo il notissimo sentiero Selvaggio Blu, il gruppo della guida alpina Michele Barbiero ha rinvenuto una brutta novità: sulla roccia di Cala Biriala, sul litorale di Baunei, sono stati realizzati a picconate dei gradini per rendere agevole il transito ai bagnanti.
A denunciare lo sfregio è Stefano Deliperi, portavoce del Gruppo di intervento giuridico onlus. «Non si tratta di un'opera di Michelangelo, non si tratta di turismo, ma di una vera e propria cafonata in danno all'ambiente, proprio quello che attira migliaia di escursionisti e porta soldi in Ogliastra e a Baunei in particolare», attacca Deliperi.
L'associazione ecologista ha inoltrato in proposito una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti alla Soprintendenza di Nuoro, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, al Comune di Baunei, informando per ogni iniziativa di competenza la procura della Repubblica di Lanusei. «Sarebbe ora di voltare pagina una volta per tutte - dice ancora Deliperi - e di difendere il nostro ambiente, la nostra vera ricchezza, la nostra identità».
L'atto vandalico tristemente più famoso avvenne a San Teodoro nel 1993. Un uomo d'affari milanese decapitò la celebre tartaruga di Cala Girgolu e cercò di portarsi via la testa come souvenir. L'uomo venne condannato e la roccia restaurata. Ma 4 anni dopo venne messo a segno un altro gravissimo colpo al cuore del patrimonio naturalistico gallurese. Ignoti abbatterono la testa della tartaruga restaurata rovinandola per sempre.