La Nuova Sardegna

Cuccureddu e Usai in silenzio davanti al gip 

di Nadia Cossu
Cuccureddu e Usai in silenzio davanti al gip 

La bufera sull’assegnazione degli impianti sportivi all’ex campione della Juve In settimana attese le decisioni sulla richiesta di revoca delle misure cautelari

15 giugno 2017
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SASSARI. Visi provati dalla preoccupazione accumulata in questi ultimi giorni, l’espressione di chi è consapevole di dover affrontare una mattinata impegnativa, il passo stanco.

Erano circa le undici quando il vicesindaco di Alghero Antonello Usai, il dirigente Giansalvo Mulas, l’impiegato Giancarlo Chessa (tutti e tre agli arresti domiciliari), l’ex campione della Juventus Antonello Cuccureddu e suo nipote Efisio Balbina (entrambi sottoposti alla misura del divieto di dimora nel comune di Alghero) sono entrati nel palazzo di giustizia di via Roma. Tutti e cinque indagati per le presunte irregolarità nel bando per la concessione (per sei anni) della struttura sportiva di Maria Pia. Un impianto che era stato alla fine affidato all’associazione dilettantistica di Cuccureddu, a discapito della concorrente Alguerugby. Secondo gli inquirenti, il bando di gara non si sarebbe svolto secondo le norme di legge ma ci sarebbe stata una «violazione dei principi di imparzialità e trasparenza». Una vera e propria bufera che ha investito il Comune di Alghero e che ha scatenato una marea di reazioni politiche.

Gli indagati, uno alla volta, ieri mattina sono entrati nella stanza del giudice per le indagini preliminari Michele Contini per l’interrogatorio di garanzia. Hanno scelto, come previsto, di non rispondere alle domande del giudice avvalendosi di una facoltà prevista dalla legge. Ora il gip, che si è riservato, valuterà se permangono le condizioni di applicabilità e le esigenze cautelari.

Insieme a loro, c’erano gli avvocati Nicola Satta per Mulas, Agostinangelo Marras per Cuccureddu e Usai (quest’ultimo difeso insieme all’avvocato Francesco Carboni) e sempre Marras con la collega Mattia Doneddu per Balbina. Mentre Danilo Mattina e Stefania Spanu assistono Giancarlo Chessa.

Dalle indagini portate avanti dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico emergerebbe che gli indagati – ciascuno nel proprio ruolo istituzionale e privato – «hanno posto in essere condotte finalizzate a turbare la regolarità delle procedure di gara fissate dall’amministrazione comunale algherese per assegnare in concessione gli impianti sportivi di “Maria Pia”». Prove raccolte sul campo e intercettazioni che hanno convinto il pubblico ministero a ritenere che non fossero stati garantiti i principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione «con il chiaro e unico scopo – scrive la Carunchio – di favorire interessi privatistici, ossia quelli di aggiudicare il bando alla società presieduta da Antonello Cuccureddu».

Intanto ieri, anche gli avvocati Marras, Carboni e Doneddu hanno presentato istanza al tribunale del Riesame per i loro assistiti, così come avevano fatto in precedenza i colleghi Satta e Mattana. «L’ordinanza è corposa – ha spiegato Agostinangelo Marras – e lo è altrettanto il fascicolo del pm. C’è bisogno di leggere e capire prima di rappresentare la nostra tesi davanti al tribunale del Riesame».

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