Il cacao energetico diventa business, Olbia ponte tra America ed Europa
di Dario Budroni
Una coppia di trentenni lancia il marchio Vaicacao importando i semi direttamente dai produttori centroamericani per rivenderli come superfood
09 luglio 2017
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OLBIA. La via del cacao misura quasi diecimila chilometri. Parte da San Salvador e vola dritta verso Olbia, dove si aprono nuove strade che si ramificano in tutta Europa. L’aroma e le proprietà dei semi di cacao hanno ispirato due giovani appena trentenni. Lei è olbiese e lui è salvadoregno, sono soci e marito e moglie, e ci hanno creduto talmente tanto da riuscire a lanciare una startup che sta cominciando a dare i suoi frutti.
Elisa Parriciatu e Juan Rafael Trigueros Hill hanno avuto un’idea piuttosto originale: importare in Europa i semi di cacao puro, acquistati direttamente dai produttori centroamericani, per poi rivenderli come superfood. Cioè come alimento ultra nutriente da abbinare a tutto. Può essere utilizzato per farci una torta, si può mangiare mentre si sorseggia un vermentino, può finire dentro un frullato alla frutta. I due giovani hanno quindi ideato un marchio: si chiama Vaicacao e sta trovando spazio in diverse città europee.
Dal Centro America alla Gallura. Elisa Parriciatu, 30 anni, laurea in tasca e mente piena di idee, ha lavorato per diversi anni a San Salvador, presso l’Onu. Qui ha conosciuto JuanRa, che a sua volta era coinvolto, insieme alla sua famiglia, in alcuni importanti progetti di riattivazione della coltivazione del cacao in El Salvador. «I primi a coltivare il cacao furono i Maya, proprio in America centrale – racconta JuanRa Trigueros –. E nel mio paese adesso si sta lavorando per rilanciare questo settore, dopo tanti anni dedicati quasi esclusivamente al caffè». Nel 2016 l’idea di lanciare l’impresa Vaicacao. «La startup ha sede a Olbia – spiega Elisa Parriciatu –. Il nostro obiettivo è promuovere un canale diretto tra centro America e la Sardegna, l’Italia e l’Europa. Olbia ha la fortuna di avere il porto e l’aeroporto ed è proprio da qui che vendiamo il prodotto».
Il cacao in bustina. Il cacao, Elisa e JuanRa, lo vendono triturato e in bustina. Puro e naturale, come alternativa sana al cioccolato. In città si può trovare in erboristerie e palestre, mentre al resto dell’Italia e dell’Europa ci si arriva con internet e le società di spedizioni. Vaicacao, comunque, non vende una qualità di cacao qualsiasi, ma il cosiddetto Trinitario, una varietà rara e ricercatissima da chi lavora in cucina. «Il nostro cacao è un superfood – dice Elisa Parriciatu -. È molto nutriente ed energetico, ricco di potassio e di proteine, non ha zuccheri, non ha conservanti ed è senza glutine. È naturalissimo al 100 per 100. E si può sfruttare in mille modi». Si può mangiare direttamente in bustina, come uno snack, oppure con lo yogurt, il latte, il miele e l’insalata. Può arricchire torte, tiramisù e frullati di frutta, ma si può anche mangiare per accompagnare il rum o il vermentino di Gallura. Va a ruba tra i vegani e qualcuno è addirittura riuscito a condirci la pasta. Insomma, un po’ come si fa con mandorle, noci e nocciole.
Dalla parte dei produttori. Elisa Parriciatu e JuanRa Trigueros stanno dalla parte dei produttori. La loro impresa si fonda su importanti valori etici che puntano a salvaguardare e incentivare il lavoro di chi il cacao lo produce. «L’obiettivo è non sfruttare in alcun modo il produttore – spiega la giovane olbiese -. Il cacao, al produttore, lo paghiamo anche di più rispetto ai prezzi standard. È una filiera corta: acquistiamo il cacao e lo rivendiamo, senza altri intermediari. È fondamentale sostenere la coltura e la manodopera locale».
Da Olbia all’Europa. Il cacao di Vaicacao viaggia dentro i container. Il centro di smistamento è a Olbia. Ed è da qui che i due giovani imprenditori dirigono la loro impresa. Con internet si può fare praticamente di tutto e le società di spedizioni assicurano tempi veloci e consegne precise. «Appena abbiamo avuto l’idea, ci siamo detti: facciamolo e non perdiamo tempo – raccontano Elisa e JuanRa -. E questo perché sappiamo chi sono i produttori, abbiamo il cacao e sappiamo come venderlo. L’Unione europea, inoltre, offre grossissimi vantaggi. Ora per esempio vendiamo il cacao da Roma a Milano, ma anche in Olanda e Gran Bretagna. Il sogno è far diventare Vaicacao una azienda leader di questo settore e creare un importante polo qui in città».
Elisa Parriciatu e Juan Rafael Trigueros Hill hanno avuto un’idea piuttosto originale: importare in Europa i semi di cacao puro, acquistati direttamente dai produttori centroamericani, per poi rivenderli come superfood. Cioè come alimento ultra nutriente da abbinare a tutto. Può essere utilizzato per farci una torta, si può mangiare mentre si sorseggia un vermentino, può finire dentro un frullato alla frutta. I due giovani hanno quindi ideato un marchio: si chiama Vaicacao e sta trovando spazio in diverse città europee.
Dal Centro America alla Gallura. Elisa Parriciatu, 30 anni, laurea in tasca e mente piena di idee, ha lavorato per diversi anni a San Salvador, presso l’Onu. Qui ha conosciuto JuanRa, che a sua volta era coinvolto, insieme alla sua famiglia, in alcuni importanti progetti di riattivazione della coltivazione del cacao in El Salvador. «I primi a coltivare il cacao furono i Maya, proprio in America centrale – racconta JuanRa Trigueros –. E nel mio paese adesso si sta lavorando per rilanciare questo settore, dopo tanti anni dedicati quasi esclusivamente al caffè». Nel 2016 l’idea di lanciare l’impresa Vaicacao. «La startup ha sede a Olbia – spiega Elisa Parriciatu –. Il nostro obiettivo è promuovere un canale diretto tra centro America e la Sardegna, l’Italia e l’Europa. Olbia ha la fortuna di avere il porto e l’aeroporto ed è proprio da qui che vendiamo il prodotto».
Il cacao in bustina. Il cacao, Elisa e JuanRa, lo vendono triturato e in bustina. Puro e naturale, come alternativa sana al cioccolato. In città si può trovare in erboristerie e palestre, mentre al resto dell’Italia e dell’Europa ci si arriva con internet e le società di spedizioni. Vaicacao, comunque, non vende una qualità di cacao qualsiasi, ma il cosiddetto Trinitario, una varietà rara e ricercatissima da chi lavora in cucina. «Il nostro cacao è un superfood – dice Elisa Parriciatu -. È molto nutriente ed energetico, ricco di potassio e di proteine, non ha zuccheri, non ha conservanti ed è senza glutine. È naturalissimo al 100 per 100. E si può sfruttare in mille modi». Si può mangiare direttamente in bustina, come uno snack, oppure con lo yogurt, il latte, il miele e l’insalata. Può arricchire torte, tiramisù e frullati di frutta, ma si può anche mangiare per accompagnare il rum o il vermentino di Gallura. Va a ruba tra i vegani e qualcuno è addirittura riuscito a condirci la pasta. Insomma, un po’ come si fa con mandorle, noci e nocciole.
Dalla parte dei produttori. Elisa Parriciatu e JuanRa Trigueros stanno dalla parte dei produttori. La loro impresa si fonda su importanti valori etici che puntano a salvaguardare e incentivare il lavoro di chi il cacao lo produce. «L’obiettivo è non sfruttare in alcun modo il produttore – spiega la giovane olbiese -. Il cacao, al produttore, lo paghiamo anche di più rispetto ai prezzi standard. È una filiera corta: acquistiamo il cacao e lo rivendiamo, senza altri intermediari. È fondamentale sostenere la coltura e la manodopera locale».
Da Olbia all’Europa. Il cacao di Vaicacao viaggia dentro i container. Il centro di smistamento è a Olbia. Ed è da qui che i due giovani imprenditori dirigono la loro impresa. Con internet si può fare praticamente di tutto e le società di spedizioni assicurano tempi veloci e consegne precise. «Appena abbiamo avuto l’idea, ci siamo detti: facciamolo e non perdiamo tempo – raccontano Elisa e JuanRa -. E questo perché sappiamo chi sono i produttori, abbiamo il cacao e sappiamo come venderlo. L’Unione europea, inoltre, offre grossissimi vantaggi. Ora per esempio vendiamo il cacao da Roma a Milano, ma anche in Olanda e Gran Bretagna. Il sogno è far diventare Vaicacao una azienda leader di questo settore e creare un importante polo qui in città».