La Nuova Sardegna

Sassari, ex chimico si laurea in Agraria a 64 anni

di Luigi Soriga
Michele Corona
Michele Corona

Il sassarese Michele Corona realizza il suo sogno: «Da ragazzo ero stato costretto a lasciare gli studi»

21 luglio 2017
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SASSARI. Dice: «In fondo ho sempre preferito l’odore dello stallatico a quello del fenolo e il profumo della terra a quello dei composti chimici». E sarà anche per questioni di fragranze e di naso che un sessantaquattrenne, ex lavoratore della Sir, poi dipendente dell’Istituto Zootecnico e infine quasi pensionato dell’Agris, si è ritrovato nel bel mezzo dell’aula magna del dipartimento di Agraria a prendere la laurea in Scienze e Tecnologie agrarie. Si chiama Michele Corona, sassarese, decimo di dieci figli, due matrimoni alle spalle, due figlie, la passione per il basket e un infallibile tiro da tre punti. E anche ieri mattina ha fatto centro, diventando dottore in quel frangente temporale che lo colloca a pieno titolo nella terza età. Solo che lui, invece di frequentare l’Università degli anziani, ha preferito rimettersi in gioco come uno studentello. «E vi assicuro che avere a che fare con i libri, dopo tanto tempo, non è stato per niente facile – racconta Corona – mi ha aiutato sicuramente la mia testardaggine e la mia tenacia, e soprattutto il fatto di non essere mai riuscito a digerire la mia interruzione degli studi. Ero bravo, mi ero diplomato al Tecnico Industriale, prendevo voti alti e il mio professore delle superiori mi aveva suggerito di iscrivermi al corso di laurea in Chimica». E Michele Corona gli dette retta, superò brillantemente gli esami del primo anno, ma poi dovette ritirarsi. «Arrivò la chiamata al servizio militare – racconta – e poi si aprì la possibilità di entrare alla Sir, io ero un perito chimico. Così dovetti scegliere: o lo stipendio o i libri. E a quell’epoca mi servivano decisamente più i soldi». Qualche anno più tardi vinse il concorso all’Istituto Zootecnico e Caserario per la Sardegna. «Cominciai ad apprezzare la bellezza della terra, degli animali e delle campagne. Stare a contatto con la natura era decisamente più interessante di stare dentro un’industria o un laboratorio». E a proposito di coltivazioni, quello che lui definisce “il mio pallino di ragazzo”, ovvero la passione per lo studio, non si era mai appassito. Michele Corona decide che forse è arrivato il momento di rinverdirlo e coltivarlo. Così, nell’Anno Accademico 2011/2012, su suggerimento dell’allora preside della Facoltà di Agraria, il professor Pietro Luciano, decise di iscriversi al corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie.

Ed eccolo qui, a cinque anni di distanza, sotto l’occhio premuroso del suo relatore Luciano Gutierrez, che discute la tesi sull’evoluzione storica della “politica agraria europea finalizzata alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica”.

Ad ascoltarlo con una punta di commozione e molto orgoglio, ci sono le sue anziane sorelle, la moglie, e le sue due figlie, che lo hanno sempre incoraggiato in questa piccola pazzia. 100 su 110. Michele Corona ha gli occhi lucidi.

Applausi.

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