La Nuova Sardegna

Caso Sardegna, prof di ruolo ma con orari spezzati tra scuole distanti anche 100 chilometri

Caso Sardegna, prof di ruolo ma con orari spezzati tra scuole distanti anche 100 chilometri

Il segretario regionale Flc Cil plaude alla stabilizzazione dei 1.300 docenti nell'isola ma lancia l'allarme sulla combinazione delle cattedre

29 luglio 2017
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CAGLIARI. Oltre 1.300 insegnanti immessi in ruolo nella scuola sarda: arrivano dalle graduatorie ad esaurimento e dal concorso 2016. I dati sono stati trasmessi ufficialmente dal ministero. Viene così completato l'organico nell'Isola, composto da 22 mila 272 docenti, che faranno fronte alle esigenze di 205 mila 260 alunni - di cui 6.489 disabili per i quali sono disponibili 2.738 posti - divisi in 10 mila 885 classi.

È il quadro fornito dalla Cgil a un mese e mezzo dell'avvio dell'anno scolastico 2017-2018. Ma i problemi non mancano. «Se da una parte possiamo esprimere soddisfazione per le stabilizzazioni, dall'altra siamo molto preoccupati per i riflessi che deriveranno dal metodo utilizzato per la distribuzione delle cattedre», spiega il segretario regionale della Flc Cgil Ivo Vacca annunciando che potrebbero esserci ripercussioni anche sul personale Ata. Gli uffici scolastici, sottolinea il sindacato, notoriamente sottodimensionati, hanno dovuto lavorare in tempi stretti alla distribuzione delle cattedre, senza tener conto della distanza effettiva delle sedi assegnate ma solo in base a un algoritmo che combina i vari raggruppamenti orari per ottenere il numero delle cattedre più alto in assoluto.

Il risultato, dice la Cgil, è che ci sono docenti che dovranno dividere le ore di lavoro tra scuole lontane anche cento chilometri: ad esempio un'unica cattedra con orario spezzato tra le scuole di Siniscola e Macomer, oppure Desulo e Orosei. Secondo il segretario di categoria, «l'applicazione di parametri e algoritmi uguali per tutta l'Italia incide pesantemente sulla nostra scuola, perché non rispetta in nessun modo le specificità e peculiarità della Sardegna, caratterizzata da un basso indice di natalità e da vasti territori scarsamente popolati».

Allarme sostegno. «Dopo le reiterate denunce per l'assenza dei corsi di specializzazione - denuncia Vacca - l'anno scorso le Università di Cagliari e Sassari hanno attivato i corsi ma, oltre al ritardo accumulato, sappiamo già che non basteranno a coprire tutte le richieste»

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