La Nuova Sardegna

Sos dei docenti: non deportateci

Sos dei docenti: non deportateci

Il comitato Valigie 10 agosto scrive al ministro Fedeli, oggi nell’isola 

25 settembre 2017
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SASSARI. Una lettera al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che questa mattina sarà in Sardegna, a Cagliari, per partecipare a un convegno alla facoltà di Economia. A scriverla è il comitato Valigie del 10 agosto, un gruppo di insegnanti obbligati a lasciare l’isola perché la cattedra gli è stata assegnata oltre mare. Nonostante, sottolineano, in Sardegna ci sia altissima richiesta di insegnanti per il sostegno: posti che saranno assegnati a docenti precari non specializzati. Una beffa, secondo il Comitato, che nella lettera al ministro contesta le mancate assegnazioni provvisorie grazie alle quali l’anno scorso tanti di loro avevano evitato di andare a lavorare molto lontano dalle proprie famiglie. «Avere la laurea più la specializzazione per il sostegno – si legge nella lettera – si è rivelato anziché un merito, un fattore completamente sfavorevole. Ancora oggi circa cinquanta insegnanti che lavorano nella scuola primaria si ritrovano ad avere la titolarità fuori dalla propria provincia, anche a centinaia di chilometri di distanza benché continuino a ricoprire i posti in assegnazione provvisoria dove hanno sempre lavorato. Inoltre la grande disponibilità di posti sul sostegno viene regolarmente coperta da docenti precari che non possiedono il titolo. Essendo leiresponsabile della pubblica istruzione – prosegue la lettera – ci chiediamo se possa finalmente trovare un modo per risolvere questa assurda situazione. Mancano moltissimi docenti di sostegno, allora perché non aumentare i posti per il corso di specializzazione all'università e permettere a coloro che lo desiderano, di continuare a lavorare nella propria regione? Se il personale specializzato per l'insegnamento del sostegno è di molto inferiore al fabbisogno, bisognerebbe formare i docenti e permettere così di ricoprire le migliaia di posti vacanti e disponibili e soddisfare al contempo il bisogno delle persone in situazione di handicap ed avere personale adeguatamente preparato». Il comitato va avanti e spiega al ministro Fedeli «come si vive lontano da casa». «Il lavoro nobilita l'uomo, ma uno stipendio di 1300/1400 euro percepiti fuori dall'isola dove manca persino la continuità territoriale, nobilita ben poco se una grossa fetta deve essere usata per pagare l'affitto e tutte le altre spese necessarie». Ecco allora l'appello: «Abbiamo bisogno di fatti concreti e di soluzioni veloci, prima che la “Buona Scuola” distrugga quel poco di buono e porti via la fiducia e la speranza di chi può davvero fare la differenza per garantire una scuola migliore».

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