La Nuova Sardegna

Referendum in Catalogna: gli osservatori sardi scudi umani nei seggi elettorali

Claudio Zoccheddu
Gli osservatori sardi in Catalogna
Gli osservatori sardi in Catalogna

Nell'incertezza dell'attesa di oggi primo ottobre le delegazioni partite dalla Sardegna si preparano a un ruolo attivo nella difesa del diritto di votare

01 ottobre 2017
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BARCELLONA. Scudi umani a protezione dei seggi. Ma anche pedine da spostare in uno scacchiere confuso e in continuo divenire.

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L'incertezza, secondo i più ottimisti, potrebbe essere strategia studiata a tavolino: il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, sostiene di avere in serbo un piano B da mettere in atto qualora le cose non andassero per il verso atteso dagli indipendentisti. In altre parole, se il premier Mariano Rajoy dovesse decidere di impedire l'accesso ai seggi, i catalani reagiranno di conseguenza.

Gavino Sale, leader di Irs, ha proposto che gli osservatori siano come "scudi umani" a protezione del voto: «Presidiare i seggi tutta la notte, a costo di dormici dentro. Perché la nostra veste ci permette di ottenere l'attenzione che i volontari catalani non possono avere. Attaccare uno di noi diventerebbe un caso politico internazionale che finirebbe di filato sulla scrivania di Rajoy. Dobbiamo giocare questa carta fino a che ne abbiamo il tempo».

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Ma c'è anche chi, come il portavoce di Liberu, Pier Franco Devias, si è immerso nel clima referendario della periferia di Barcellona, dove il sentimento indipendentista è qualcosa di più che un semplice impegno politico: «Abbiamo visitato i seggi dell'hinterland insieme agli attivisti del Cup, la sinistra indipendentista catalana. Il clima era molto più tranquillo di quanto ci aspettassimo nonostante circolassero notizie di una sparatoria davanti a un seggio che poi si è scoperto essere più una bega di quartiere che un affronto politico».

Alghero solidale. Nella delegazione sarda, e accreditato come osservatore internazionale, c'è anche il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde

Tra gli osservatori del Partito dei sardi c'è invece Franciscu Sedda: «Anche noi non sappiamo cosa dovremo fare. Ci hanno detto di esercitare il nostro ruolo in libertà. L'unica cosa certa è che i catalani vogliono arrivare a fine giornata con un risultato in mano».

 

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