La Nuova Sardegna

Finanziamenti a picco per le imprese isolane

Finanziamenti a picco per le imprese isolane

Osservatorio di Confartigianato Sardegna: dalle banche aiuti in calo del 5,1%  A quelle artigiane sono arrivati 15 milioni di euro in meno in un anno: -1,7%

01 novembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Diminuiscono i finanziamenti alle piccole imprese della Sardegna: -1,7% rispetto allo scorso anno e 15 milioni erogati in meno. Secondo l’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le piccole e medie imprese, infatti, nell’ultimo anno, ovvero tra marzo del 2016 e marzo del 2017, il totale dei finanziamenti erogati alle imprese isolane di tutte le tipologie è stato di 11 miliardi e 815 milioni di euro, il che significa che ci sarebbe stato un calo del 5,1%.

Il credito alle sole imprese artigiane, che ammonta al 7,1% del totale di ciò che è stato erogato a tutte le attività produttive, è stato di 844 milioni di euro con un calo di 15 milioni rispetto al 2016, pari al -1,7%. Sempre Confartigianato ricorda che le imprese artigiane rappresentano il 21,7% del totale delle attività imprenditoriali sarde. Nell’isola il peso del credito concesso all’artigianato sul monte dei prestiti erogati al totale delle imprese supera la media nazionale: 7,1% contro il 4,9% del resto d’Italia. Valutando i dati sulle province salta fuori che ai primi due posti della classifica c’è l’Ogliastra con il 12,8% e al secondo Carbonia-Iglesias con il 11,8%. Seguono Oristano con il 9,5% e Nuoro con il 9,2%.

«La prima spiegazione per questo inarrestabile calo – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è che le imprese continuano a diminuire: sia in Sardegna, sia nel resto dell’Italia. La seconda è che le banche seguono procedure standard tarate sulle grandi realtà e questo aspetto non è d’aiuto. La contrazione del credito bancario – continua il presidente – colpisce negativamente le imprese, spingendole verso forme alternative di finanziamento o addirittura facendole desistere, con il conseguente azzeramento delle opportunità di crescita e con effetti negativi sulla redistribuzione delle risorse che genera la sofferenza dei livelli occupazionali. Oggi – sottolinea ancora Matzutzi – le banche hanno la necessità di dare un rating all’azienda anche se le imprese artigiane chiedono in prestito somme ridotte. In questo sistema sono diventati sempre più importanti i Consorzi fidi, che forniscono agli istituti di credito una garanzia aggiuntiva. Senza di loro molte piccole aziende non potrebbero accedere al credito».

Preoccupante, sempre secondo Confartigianato, anche la situazione del costo del denaro: la Sardegna è quarta, dopo Calabria, Molise e Sicilia, con un tasso medio del 6,37%. In altre parole, gli imprenditori sardi pagano l’1,8% in più rispetto alla media nazionale.

Tra le province dell’isola, nelle prime 13 posizioni nazionali 4 sono sarde: al primo posto assoluto c’è Carbonia-Iglesias con il 9,72% e un gap di +515 punti base rispetto alla media nazionale. Al secondo posto l’Ogliastra con l’8,37% (gap di +380 punti base), all’ottavo posto Olbia-Tempio con un tasso del 7,54% (gap +297 punti base) e tredicesimo posto Sassari con un tasso del 7,19% (gap +262 punti base). Le condizioni migliori sono a Cagliari dove è stato registrato un tasso del 5,51% e + 94 punti base in più rispetto alla media nazionale.



Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative