La Nuova Sardegna

Lingua blu, cresce la paura per il virus: già morte settemila pecore

di Michela Columbu
Lingua blu, cresce la paura per il virus: già morte settemila pecore

Il morbo, partito dall’Ogliastra, si è diffuso rapidamente in tutto il Nuorese. Allevatori riuniti a Ottana, Coldiretti chiede indennizzi alla Regione 

04 novembre 2017
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OTTANA. Si leggeva preoccupazione nei volti degli allevatori, ieri mattina, a Ottana, durante l’assemblea convocata dalla Coldiretti. L’annata trascorsa ha lasciato strascichi troppo pesanti per essere archiviata e quella appena cominciata segue lo stesso solco. I terreni, a novembre, sono ancora aridi e gli animali continuano ad essere sfamati grazie a mangimi e foraggio. Spese che vanno a sommarsi ai mancati introiti dello scorso anno dovuti, oltre che alle calamità, ad un prezzo del latte crollato a 50 centesimi al litro, con i premi comunitari che continuano ad arrivare a singhiozzo. Siccità che, secondo le stime della Coldiretti, ha causato alle imprese agricole sarde un danno di circa 300 milioni di euro ai quali adesso si aggiunge l’incubo della lingua blu che da fine luglio si aggira nuovamente intorno agli ovili. Partita dall’Ogliastra l’epidemia si è diffusa in tutta la Sardegna e interessa 511.362 capi. «Ci sono 1569 focolai e sono già morti 6.816 animali – sono i dati snocciolati dal direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Alessandro Serra -. Numeri che stanno crescendo di giorno in giorno come purtroppo temevamo».

«Rispetto a 15 giorni fa contiamo 401 focolai, 154.756 capi interessati e 2940 morti in più – ha continuato Serra – E le temperature ancora estive sono terreno fertile per la diffusione del moscerino vettore dell’epidemia. Ancora una volta abbiamo invitato i dirigenti dell'Asl per confrontarci, ma ci hanno comunicato di non poter venire perché sono impegnati sul campo. La situazione, insomma, non è delle migliori e ciò che ci preoccupa maggiormente sono gli animali colpiti dalla malattia che diventano delle carcasse improduttive. È questa la voce che incide di più nella conta dei danni derivanti dalla lingua blu e non solo le pecore morte sulle quali spesso si concentrano le attenzioni».

«Abbiamo alte percentuali di aborti – hanno confermato i pastori – Occorre prevedere indennizzi sia per le perdite dirette che indirette – ha aggiunto il presidente provinciale della Coldiretti, Simone Cualbu –. I 2,5 milioni di euro che la Regione intende inserire in bilancio non sappiamo ancora se saranno sufficienti a coprire le perdite. In ogni caso chiediamo tempi celeri e procedure semplificate. Quello che stiamo chiedendo anche per la siccità, i 45 milioni destinati ai pastori e i 20 a tutti gli altri settori». E mentre l'erba continua a latitare, le pecore stanno figliando avvicinando la data della produzione del latte.

«Argomento di cui si parla troppo poco – ha sottolineato Cualbu - La remunerazione per i pastori è ampiamente al di sotto dei costi di produzione, che si aggirano intorno ai 150 milioni di euro a causa della disorganizzazione e delle speculazioni dei trasformatori».
 

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