La Nuova Sardegna

Racket sull’accattonaggio a Nuoro, don Mariani convocato in questura

di Stefania Vatieri
Racket sull’accattonaggio a Nuoro, don Mariani convocato in questura

Il religioso che ha denunciato presunti traffici in un editoriale sulla rivista diocesana L'Ortobene è stato chiamato dalla polizia. Per le forze dell'ordine il fenomeno non esiste

10 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.16224836:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2017/12/10/news/il-parroco-non-sono-pentito-lo-rifarei-1.16224836]]NUORO. Aveva denunciato un giro di malavita attorno alle elemosine e un business legato a prostituzione e droga, nel quale sarebbero coinvolti migranti ma anche alcuni nuoresi. È ora dalla ribalta delle cronache nazionali l'editoriale di don Francesco Mariani arriva in questura. La denuncia del parroco della chiesa di San Giuseppe, sociologo e giornalista, non è certo passata inosservata agli occhi degli investigatori nuoresi, tanto che qualche giorno fa il sacerdote è stato convocato nel commissariato di polizia di viale Europa per essere ascoltato come “persona informata sui fatti”. Ha varcato l'ingresso della questura nel primo pomeriggio di martedì per approfondire quanto affermato nel settimanale della diocesi di Nuoro L'Ortobene e poi in un'intervista alla Nuova Sardegna, dove denunciava: «Dietro l’accattonaggio c’è un’organizzazione, è sotto gli occhi di tutti. Se io vado alla chiesa delle Grazie trovo un migrante dalle 10 alle 12, che poi ritrovo dalle 15 alle 17 all’ingresso di un supermercato. Si tratta di più persone che vengono fatte ruotare, è evidente. E si sa anche da chi».

Va detto che non sarebbe stata avviata un’inchiesta sul fenomeno dell’elemosina in città, e lo stesso don Mariani ridimensiona la convocazione: «È stata una chiacchierata amichevole e cordiale richiesta semplicemente perché la questura fa parte della parrocchia di San Giuseppe e molto poliziotti sono miei parrocchiani». Il sacerdote avrebbe confermato le sue osservazioni sul giro a suo avviso organizzato dell’elemosina. «Una semplice constatazione. Comunque non è un fatto eccezionale essere ascoltato dalle forze dell'ordine, è normale che un giornalista venga convocato in questura».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nazionale:1.16177804:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/italia-mondo/2017/11/29/news/accuse-choc-sacerdote-a-migranti-bufera-1.16177804]]

Nel dilagante fenomeno della questua nel capoluogo barbaricino, secondo il sacerdote ed ex direttore della Caritas di Nuoro, infatti sarebbero coinvolti oltre che i migranti anche cittadini nuoresi che «ogni mattina con un furgone vanno nei paesi che ospitano i migranti e caricano i giovani che poi vanno a mendicare. Chi c’è dietro? Non ci vuole molto a capire che ci sono organizzazioni non certo filantropiche, ricatti e violenze. È noto a tutti. E c’è anche gente nostra, cittadini nuoresi». Ma il mondo malavitoso descritto dal sacerdote non sarebbe confermato dalle forze dell'ordine, che comunque svolgeranno gli opportuni accertamenti intorno alle sue denunce.
 

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative