La Nuova Sardegna

La qualità si controllerà sullo smartphone

La qualità si controllerà sullo smartphone

La Regione ha finanziato un progetto del pool che consentirà di certificare l’olio e utilizzare codici Qr

15 gennaio 2018
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SASSARI. Il fatto di poter usufruire di una certificazione così accurata non potrà non avere conseguenze interessanti. Non si potrà più barare sulle qualità dell’olio? «Dal punto di vista commerciale sarà importante – spiega Nicola Culeddu, ricercatore del Cnr – perché poter avere una composizione certificata anche nei confronti della provenienza oltre che delle caratteristiche potrà consentire a chi mette sul mercato un prodotto di qualità di vendere a prezzi più alti, forte dell’analisi. In giro per il mondo ormai ti pretendono l’elenco nutrizionale, più è accurato meglio è».

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Per avere un’idea: nel Lazio nel ’96 la Regione decise che l’olio dei Monti Sabini dovesse essere certificato dal Cnr. «Il risultato è che con la dicutura che ne certifica la provenienza l’olio ora costa due euro in più rispetto agli altri – dice Culeddu –. Insomma, una certificazione dà innanzitutto una spinta a chi fa le cose per bene». Parecchi alimenti sardi hanno una valutazione particolare proprio per il fatto della provenienza, chiaro che il pericolo di falsificazione è reale.

«La tentazione di mescolare l’extravergine sardo con oli di qualità scadente provenienti da altre aree per rendere la produzione più economica è forte e un sistema come il nostro potrà consentire di smascherare queste operazioni» afferma. Le grandi industrie sono avvisate? «Per loro il ragionamento è diverso: devono produrre un olio con certe caratteristiche organolettiche. Ma capita che la variabilità annuale, legata al meteo, le costringa ad aggiungere miscele mediterranee per raggiungere lo standard. Succede anche col vino. Oppure a rafforzare il sapore aggiungendo olio di Bosana, che notoriamente è di gusto forte».

L’Università di Bari sembra aver già intuito le potenzialità dello studio dei sassaresi: «I pugliesi sono avanti nel settore e stiamo interagendo con la spin-off dell’ateneo barese In oleo veritas: hanno un sistema per cui al produttore che porta loro un campione di olio forniscono un’analisi completa, che va a finire in un database disponibile al pubblico. Noi che abbiamo in mano con certezza una vera carta d’identità degli oli, siamo in grado di dire se “distrattamente” in quel prodotto è caduto, ad esempio, dell’olio spagnolo». La certificazione di nuovo tipo sarebbe una sentenza. E addirittura tramite un’app il cliente, utilizzando i codici Qr, può sapere tutto su quell’extravergine prima dell’acquisto. Presto potrebbe accadere anche nell’isola. (a.palm)


 

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