La Nuova Sardegna

Guerra delle bollette: class action sui conguagli, Abbanoa al contrattacco

di Alessandro Pirina
Guerra delle bollette: class action sui conguagli, Abbanoa al contrattacco

Ma i promotori vanno avanti, dal 28 febbraio via alle adesioni all’azione legale. L’avvocato Ballero: gli eventuali effetti di una decisione positiva avranno efficacia solo per chi partecipa La società idrica: la materia non compete al giudice civile

27 gennaio 2018
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SASSARI. La class action contro Abbanoa va avanti. A due mesi dalla ordinanza che ha ammesso la richiesta di azione collettiva sui conguagli idrici del periodo 2005-2011 lo studio Ballero sta definendo gli ultimi dettagli per avviare la raccolta delle adesioni dei cittadini. Nel mezzo però c’è il reclamo presentato da Abbanoa, che il gestore idrico spera possa ribaltare la decisione del tribunale di Cagliari. I promotori della class action vanno dritti per la loro strada: entro il 28 febbraio dovranno provvedere a presentare tutte le prescrizioni previste nell’ordinanza. A quel punto, dal 28 febbraio - e fino al 5 luglio - scatteranno i termini per la raccolta delle adesioni nei vari comuni.

Adesioni. «Un’eventuale provvedimento positivo che porti ad annullare le bollette dei conguagli avrà efficacia solo nei confronti dei cittadini che aderiscono alla class action – spiega l’avvocato Roberta Ballero –. In Italia la class action non ha efficacia erga omnes, ma solo nei confronti di chi aderisce all’azione collettiva. Pertanto, invito gli interessati ad aderire». Interessati che però possono essere solo consumatori privati, e non partiti Iva, imprese, professionisti. «Per queste categorie è prevista solo l’azione individuale».

L’ordinanza. A mandare in fibrillazione Abbanoa è stato il tribunale di Cagliari, che con un’ordinanza del 1° dicembre ha ammesso la richiesta di class action promossa da Unidos, il partito guidato da Mauro Pili, e da decine di cittadini. «Una vittoria storica – aveva commentato l’ex presidente della Regione –, perché riguarda 750mila sardi e vale oltre 120 milioni di euro». Nell’ordinanza il tribunale di Cagliari è andato oltre la richiesta di ammissibilità della class action, ma è entrato anche nel merito, stabilendo che Abbanoa non solo non aveva il potere di chiedere quanto richiesto per i conguagli, ma che erano totalmente sbagliate le modalità con cui i conguagli sono stati richiesti. E, infine, trattandosi di somme prescritte non erano dovute. Insomma, un’ordinanza che demolisce l’operato della società che gestisce l’acqua sulla vicenda dei conguagli.

Il reclamo. Abbanoa, però, non è rimasta ferma. Anzi, come ha annunciato subito dopo l’emanazione dell’ordinanza ha presentato reclamo: l’udienza è fissata per il 2 febbraio. La società ritiene che il giudizio di ammissibilità «sia viziato da un grave difetto di giurisdizione dato che, trattandosi della applicazione di provvedimenti normativi, la materia sia di competenza del giudice amministrativo e non del giudice civile. La società intende ribadire la manifesta infondatezza della domanda di ammissibilità visto che Abbanoa ha agito nella rigorosa applicazione delle norme e degli atti regolamentari di settore. Noi abbiamo sempre sostenuto che i conguagli sono una componente della tariffa 2014 per i costi che le aziende hanno sostenuto prima del 2012, quantificata e approvata dall'Egas e addebitata dal gestore nei modi stabiliti dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico».

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