La Nuova Sardegna

Porto Rotondo, stop ai lavori allo Sporting: l’hotel non si può ampliare

Giandomenico Mele
Porto Rotondo, stop ai lavori allo Sporting: l’hotel non si può ampliare

Il Comune di Olbia dice no all’aumento delle volumetrie dell’albergo

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OLBIA. Nessun ampliamento per l’hotel Sporting di Porto Rotondo. L’albergo a 5 stelle di proprietà della famiglia Molinas, dove è in corso un cantiere con ruspe e sbancamenti, ha ricevuto il parere negativo del comune di Olbia per la variante in corso d’opera che avrebbe dovuto portare a un aumento volumetrico. In tal senso si sono espressi, in sede di conferenza di servizi, gli uffici di edilizia privata del settore urbanistica del Comune, negando l’autorizzazione ai lavori. Con nota del 19 gennaio, i tecnici incaricati dell’istruttoria hanno dichiarato che “l’intervento proposto non è conforme alla normativa urbanistica edilizia, in quanto contrasta con la variante generale di riassestamento e reitero dei vincoli preordinati all’esproprio su aree destinate a standard urbanistici”, adottata dal consiglio comunale nel gennaio 2013.

Solo ristrutturazione. Variante poi approvata definitivamente con una delibera del giugno dell’anno scorso, che individua come interventi realizzabili nella zona B6 di Porto Rotondo solo quelli di restauro, risanamento igienico e funzionale, ristrutturazione edilizia. Ogni ulteriore intervento volumetrico è subordinato alla esecutività della variante al Piano particolareggiato convenzionato. Pertanto nello specifico il progetto proposto, trattandosi di un intervento volto all’ampliamento volumetrico, è stato considerato non conforme.

Gli enti. Il parere del Comune, comunque vincolante, è stato l’unico a essere presentato in sede di Conferenza di servizi, insieme alle verifiche compiute dalla Capitaneria di porto in relazione agli accessi al mare. Non hanno espresso il proprio parere nei termini di legge, invece, la Soprintendenza per quanto concerne l’autorizzazione paesaggistica; l’Ufficio tutela del paesaggio per il parere su interventi soggetti a procedimento ordinario di autorizzazione paesaggistica; la Assl di Olbia per le verifiche dei requisiti igienico-sanitari per l’esercizio di attività non alimentari ed è mancato, infine, il parere della attuale Zona omogenea di Olbia-Tempio, ex Provincia, per la classificazione delle strutture ricettive. Quindi il Comune di Olbia si è assunto l’intera responsabilità nel negare il parere di conformità per l’ampliamento della struttura ricettiva di via Clelia Donà Dalle Rose a Porto Rotondo.

Lo scontro. Torna dunque a farsi tesa la situazione tra Comune di Olbia e una delle famiglie più potenti del tessuto imprenditoriale della Gallura. L’ultimo precedente risale a più di dieci anni fa, precisamente nel 2005, quando proprio il gruppo Molinas di Calangianus, che a Porto Rotondo possiede il porto e l’hotel Sporting, si era opposto all’esproprio di alcuni terreni di sua proprietà da parte dell'amministrazione comunale, anche all’epoca guidata dal sindaco Settimo Nizzi. Un esproprio nato dal Piano di accesso alle spiagge, uno dei primi a essere redatti in Sardegna. Nelle aree degli industriali, il Comune voleva realizzare un parcheggio. In quel caso la famiglia Molinas aveva presentato un ricorso al Tar contestando che il Piano di accesso alle spiagge non avesse l’autorizzazione paesaggistica.

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