La Nuova Sardegna

Tribunali vicini al collasso ma pendenze in lieve calo

di Mauro Lissia
Tribunali vicini al collasso ma pendenze in lieve calo

Organici all’osso, rischio paralisi in Gallura. I dati: in aumento gli omicidi 

28 gennaio 2018
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CAGLIARI. Nel sistema giustizia della Sardegna il problema di oggi è Tempio Pausania: nel tribunale mancano tre giudici su dodici, la Procura ha soltanto due magistrati sui cinque previsti in organico. La protesta per questa situazione inaccettabile è salita alta all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018, l’avvocatura ha parlato di paralisi imminente e si è rivolta con forza al governo e al Csm, mentre nelle relazioni d’apertura i riferimenti al disastro gallurese hanno occupato pagine centrali. Nessuno però ha voluto ricordare che in Gallura piove sul bagnato: alle scoperture record nell’organigramma ufficiale s’è aggiunta l’imbarazzante inchiesta di Roma, con la magistratura costretta a indagare al proprio interno per turbativa d’asta e la sospensione conseguente di alcuni magistrati in servizio a Tempio, coinvolta seppure marginalmente anche la stessa presidente della Corte d’Appello, Gemma Cucca, che ieri mattina ha condotto la cerimonia nell’aula magna del palazzo di giustizia. Aula piena solo a metà, assenti quasi del tutto le massime autorità, i magistrati e gli avvocati che non erano tenuti a partecipare per dovere d’ufficio o di rappresentanza, come se l’appuntamento annuale col racconto della giustizia sarda avesse perduto il propri richiamo. Eppure, a scorrere le ormai classiche tabelle riassuntive sulle pendenze e sui giudizi definiti, le ombre oscurano ancor’oggi in buona parte le luci. Non solo in Gallura: se per l’avvocata generale dello Stato Gabriella Pintus non è ancora possibile valutare gli effetti della riforma varata a giugno del 2017, che ha modificato soprattutto le norme processuali e in minima parte l’organizzazione degli uffici, è certo che resta «complicato rispettare i termini delle indagini in tutti i procedimenti» mettendo in conto i tempi delle indagini di polizia giudiziaria e il personale in attività. Questo nel settore penale, perché nel civile, malgrado i tempi lunghi delle cause, il consolidamento del processo telematico sembra aver almeno stabilizzato il volume di arretrato.

Le pendenze. A leggere i dati delle pendenze, che dovrebbero illustrare l’organizzazione degli uffici e la laboriosità del personale giudiziario, si scopre che i numeri sono più o meno quelli dell’anno precedente: a Cagliari come a Sassari, Oristano, Nuoro, Lanusei e persino a Tempio i procedimenti penali definiti sono pari a quelli in entrata, mentre tra le procure le pendenze decrescono a Cagliari, Sassari, Oristano e aumentano a Lanusei (i dati di Tempio Pausania non compaiono nella relazione della Corte d’Appello).

I reati. Qualche curiosità, tra le quaranta pagine della relazione esposta dalla presidente Gemma Cucca. In Sardegna il reato di omicidio stradale introdotto nel 2016, non è stato un deterrente. Al contrario lesioni e decessi al volante sono, anche se di poco, aumentati. «In materia di incidenti stradali - è scritto - i procedimenti introitati per omicidio e lesioni colpose gravissime sono stati 74, l'inasprimento delle pene non sembra aver svolto una efficace funzione deterrente». Sono invece calati i reati in materia di pedofilia e pedopornografia -passati da 76 a 56 - mentre sono cresciuti i procedimenti per reati contro la libertà sessuale e lo stalking. È scritto nella relazione: «Si conferma la tendenza all'aumento dei procedimenti per reati connessi alla conflittualità familiare, dai maltrattamenti alla violazione degli obblighi di assistenza».

Omicidi. La presidente Cucca ha poi fatto il punto sul decremento degli infortuni sul lavoro, scesi a 106 rispetto ai 119 dell'anno precedente. Significativo invece l'aumento degli omicidi volontari con 29 nuove indagini - 19 contro noti e 10 contro ignoti - spesso d'impeto e commessi in aree urbane degradate.

Bancarotta. Sono aumentati i reati di bancarotta fraudolenta, tra questi è stato citato quello a carico degli amministratori della Stim spa, che vede coinvolta la Veneto Banca: «Sono stati iscritti 83 nuovi procedimenti a carico di noti - erano 72 nel corso dell'anno precedente - e 7 a carico di ignoti».

Ambiente. La presidente Cucca ha fatto riferimento ad alcune inchieste in materia ambientale, su tutte quella che riguarda la Fluorsid e l’attività del poligono militare a Capo Teulada: gli esiti sono ancora da definire, di certo testimoniano l’attenzione della magistratura per un tema altamente sensibile.

Le riforme. Critico il giudizio della presidente di Corte d’Appello sugli effetti delle riforme processuali nel settore civile varate dagli ultimi governi: «Nessuna delle iniziative messe in campo ha avuto l’effetto di attenuare in maniera sensibile il collo di bottiglia determinato dall’impossibilità fisiologica, per i giudici civili, di trattenere in decisione le cause contemporaneamente all’esaurimento della fase istruttoria», malgrado i «limitati vantaggi» offerti dalla tecnologia.

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