La Nuova Sardegna

Isole minori, il Pds contro il Coni

Isole minori, il Pds contro il Coni

Desini: «Non riduce i costi per le trasferte sportive, stop ai contributi regionali»

31 gennaio 2018
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SASSARI. Stop ai contributi della Regione al Coni fino a quando il comitato non applicherà la legge che consente di abbattere i costi sostenuti da società dilettantistiche per le trasferte sportive nelle isole minori. È la richiesta avanzata dal gruppo consiliare del Partito dei Sardi attraverso una mozione illustrata da Roberto Desini, Pier Mario Manca e dal capogruppo Gianfranco Congiu. Sedici consiglieri del centrosinistra dunque chiedono la revoca dei contributi regionali destinati al Coni, fino a quando non sarà data piena attuazione alla legge approvata per garantire l’abbattimento dei costi per le trasferte sportive nelle isole della Maddalena e Carloforte. La legge in questione è la numero 17 del 3 agosto 2017 e all'articolo 38 prevede proprio la concessione di un contributo da 45mila euro per i costi di trasporto marittimo di persone e autoveicoli.

«Il 7 dicembre abbiamo rivolto un'interpellanza all'assessore regionale allo Sport per chiedere per quali ragioni il Coni non ha ancora attivato le procedure e abbiamo segnalato di nuovo il problema al momento della discussione in aula della legge Finanziaria – spiega Desini – ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Una situazione paradossale che vanifica i recenti sforzi dell’assemblea sarda per risolvere un serio problema che penalizza società e atleti costrette a sostenere i costi del trasporto marittimo per raggiungere La Maddalena e Carloforte». Di qui la mozione che impegna la giunta regionale a intervenire affinché il Coni ottemperi senza ulteriore ritardo; in caso contrario «la Regione sospenda il pagamento del saldo dell'intero contributo erogato al Coni». «La vicenda – aggiunge Piermario Manca – è l’esempio calzante di come la burocrazia rappresenti, in molti casi, un vero e proprio ostacolo all’attuazione delle misure e dei sostegni individuati dal legislatore sardo. Oggi lo fa il Coni nello sport ma è una pratica diffusa in enti e agenzie regionali». Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Gianfranco Congiu. «Ci sentiamo defraudati per il mondo col quale sono pregiudicati i diritti degli sportivi, auspico la discussione della mozione, nel Consiglio regionale, in tempi brevi».

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