La Nuova Sardegna

«Mi ha massacrata con odio Noi donne troppo indifese»

di Stefania Vatieri
«Mi ha massacrata con odio Noi donne troppo indifese»

Testimonianza choc della 40enne pestata dal compagno a Macomer 

07 febbraio 2018
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NUORO. «Mi ha detto bevi l’acido muriatico o ti uccido, poi si è scagliato contro di me e mi ha colpito al viso con pesi da cinque chili stretti tra le mani». Ha scelto di far vedere a tutti la sua faccia, quella vera, della violenza sulle donne, Martina Murgese, la 40enne originaria di Milano costretta a bere acido muriatico e poi massacrata di botte venerdì scorso dal compagno Francesco Farci al termine di un litigio, nella loro casa di Macomer. Nel pomeriggio di ieri, il Gip del tribunale di Oristano ha convalidato l’arresto del compagno, il 44enne di Macomer accusato di tentato omicidio. L’uomo è ricoverato all’ospedale di Oristano per un malore avuto subito dopo i fatti.

Dal letto dell’ospedale nel reparto di Neurochirurgia del San Francesco, dove è ricoverata da venerdì in gravi condizioni, ieri mattina la 40enne lombarda, dopo un lungo interrogatorio con le forze dell’ordine, ha deciso di incontrare i giornalisti per raccontare la sua storia, lanciare un appello e invocare giustizia. Al suo fianco l’associazione Onda rosa, presieduta da Luisanna Porcu, scesa in campo anche con una raccolta fondi per sostenere le cure e per aiutarla a trasferirsi da Macomer a Milano, sua città natale. «Chiedo per me e per tutte le donne che ogni giorno subiscono violenze fisiche e psicologiche dai propri compagni un aiuto concreto da parte delle istituzioni, ma sopratutto chiedo giustizia – dice con la voce rotta dal dolore e gli occhi bagnati dalle lacrime Martina Murgese – . Ancora adesso non capisco quale possa essere stato il motivo di tanto odio nei miei confronti. Non era mai successo prima che mi picchiasse, ricordo solo che mi ripeteva in continuazione dobbiamo morire, non ha più senso vivere con questo male (parla del cancro ndr)». Con un passato di violenza alle spalle e un matrimonio finito male «perché anche il mio ex marito mi picchiava», la quarantenne adesso pensa al futuro. E lo immagina sola, lontana dall’isola e circondata dall’affetto dei parenti più cari. «Ho visto la morte in faccia, ora desidero voltare pagina una volta per tutte e pensare a me stessa ma sopratutto a mia figlia – racconta – . I l desiderio più grande adesso è ritornare nella mia città dai miei zii». Parla con un filo di voce pieno di rabbia e frustrazione Martina Murgese, il volto tumefatto e la bocca contratta in una smorfia di dolore. Gli occhi consumati dalla disperazione e un unico desiderio: scappare dalla Sardegna, lontano da quell'uomo che tanto ha amato e che qualche giorno fa l’ha pestata a sangue. «Di lui penso tutto il male possibile e spero che la giustizia faccia il suo corso – scandisce a chiare lettere – . Stavamo insieme da due anni, io ho lasciato Milano per seguirlo – racconta con amarezza – . Pensavo fosse l’uomo giusto per me perché, nonostante le tante difficoltà, non c'erano mai stati grandi problemi, ma forse l’avrei dovuto capire da come mi trattava – aggiunge – . La mamma mi diceva sempre di stare tranquilla, perché “Francesco abbaia ma non morde”, mi diceva. E invece sbagliava. Francesco mi ha quasi ammazzata». La donna, ricoverata all'ospedale San Francesco di Nuoro con gravi ferite alla testa, lesioni alla base cranica e fratture facciali, è in attesa di essere trasferita al nosocomio sassarese per essere sottoposta a vari interventi di chirurgia maxillo facciale.

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