La Nuova Sardegna

Patrizio Iacono era stato allontanato dall’isola per impedirgli di creare altri guai

di Gian Mario Sias
Patrizio Iacono
Patrizio Iacono

Per il giovane algherese che ha sparato a Pisa era stato disposto il divieto di dimora in Sardegna


11 febbraio 2018
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ALGHERO. Sarà l’interrogatorio di garanzia cui Patrizio Giovanni Iacono sarà sottoposto domani o martedì nel carcere di Pisa, dove si trova da venerdì sera, a certificare l’accusa nei suoi confronti. L’ipotesi più probabile è che al ventunenne di Alghero, che due mattine fa ha sparato contro i clienti di un bar del quartiere Cep, dove vive, venga confermato il reato di tentato omicidio, ma corre il rischio di essere accusato anche di tentata strage. Meno probabile che l’accusa si limiti all’ipotesi delle lesioni aggravate.

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Il difensore di Patrizio Iacono è l’avvocato algherese Elias Vacca, che due sere fa è stato contattato dalla madre del ragazzo. Vacca assiste da molto tempo la famiglia Iacono in tutte le peripezie giudiziarie che di volta in volta hanno coinvolto anche il padre del ragazzo, Roberto Iacono, 61 anni, oggi irreperibile per la giustizia sebbene debba finire di scontare una pena agli arresti domiciliari, e suo fratello Dimitri, 27 anni, che sta scontando una condanna di dieci anni di reclusione nel carcere di Volterra, a una settantina di chilometri da Pisa. Ieri il legale ha delegato un suo collega pisano, Giuseppe Carvelli, per consentirgli di andare ad ascoltare Iacono in carcere, in vista dell’appuntamento di domani o martedì col gip.

A Patrizio Giovanni Iacono quel raptus di follia senza alcuna spiegazione potrebbe costare molto caro anche per un altro motivo. Un anno fa era stato arrestato ad Alghero per un episodio piuttosto controverso di cui venne considerato responsabile. Il 26 gennaio del 2017 un giovane venne ferito con due colpi di pistola a una coscia mentre attraversava via Gilbert Ferret, nella parte più nobile del centro storico cittadino. La vittima dichiarò di non aver visto chi gli avesse sparato, né di avere il minimo sospetto. Un’altra persona che si trovava insieme al ferito, e che a quanto pare doveva essere il destinatario delle pallottole, sostenne invece che a sparare era stato Iacono. La difesa contestò quella testimonianza contraddittoria e alla fine riuscì a ottenere per Iacono una misura cautelare attenuata, il divieto di dimora in Sardegna, sulla base della considerazione condivisa dal giudice che il ragazzo non potesse rappresentare un pericolo in un contesto diverso da Alghero.

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L’episodio di cui si è reso responsabile venerdì sconfessa palesemente questa ipotesi e induce a pensare che anche il Tribunale di Sassari, in vista dell’udienza del prossimo 24 aprile, possa giungere a conclusioni diverse. Ad Alghero Patrizio Giovanni Iacono è considerato una testa calda. Niente a che vedere, nonostante i loro guai giudiziari, con il padre e il fratello. Se Roberto Iacono è considerato uno che ha usato metodi coercitivi e poco ortodossi per far ottenere quel che voleva, e se Dimitri Iacono è ritenuto semplicemente uno che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, Patrizio Giovanni è ritenuto una vera “mina vagante” dalle reazioni imprevedibili e con una pretesa di rispetto che lo rende facilmente irascibile, inducendolo a comportamenti ingestibili e incomprensibili.
 

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