La Nuova Sardegna

«Vincerà il centrodestra Noi con famiglie e operai»

di Umberto Aime
«Vincerà il centrodestra Noi con famiglie e operai»

Il coordinatore di Fratelli d’Italia domani a Nuoro: stop agli sbarchi di migranti «La Sardegna ha bisogno della zona franca, solo così sarà competitiva»

24 febbraio 2018
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CAGLIARI. Alto due metri, conosciuto come il «fratellone», o come chi «rappresenta il volto buono della Destra», Guido Crosetto tempo fa è diventato virale sul web. È accaduto per una foto celebre, quella in cui prendeva in braccio Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. Domani Crosetto sarà a Nuoro per sostenere la campagna elettorale di Bruno Murgia, candidato nel collegio per la Camera.

Da quella foto sono trascorsi sei anni.

«Se vuole sapere cos’è cambiato, rispondo nulla. La passione è la stessa. Anzi, una differenza c’è: con la vittoria del 4 marzo, il centrodestra ritornerà a governare l’Italia».

È sicuro del successo?

«L’elettorato si schiererà dalla nostra parte, perché dei nostri avversarsi non si fida e del centrosinistra si vuole liberare».

L’altro giorno in tv, ha pianto per il licenziamento di 200 operai.

«Qualcuno sottovaluta i valori della Destra o li disprezza. Ma sbaglia, quella buona e diversa non può restare certo insensibile davanti a queste notizie devastanti».

Esiste quindi una Destra buona, contrapposta a quella cattiva?

«Esiste un partito come il nostro che da sempre è dalla parte delle famiglie, con la ripresa della natalità al primo posto».

Però esiste anche una destra violenta.

«I violenti da qualunque parte provengano vanno fermati, esiliati e puniti. I criminali devono comunque essere messi alla porta in nome e per conto della democrazia».

Però è forte l’allarme su un possibile ritorno del fascismo.

«Lo ripeto: la violenza, anche quella delle idee, va respinta con fermezza. Sempre e comunque. Per il resto, non ho certo nostalgia del passato».

Lo slogan 2018 di Fdi è?

«Il voto che unisce l’Italia».

Quindi è contro chi vuole dividerla.

«Noi di Fdi non siamo contro qualcosa o qualcuno. Semmai siamo per qualcuno e qualcosa: la Nazione e gli italiani prima di tutto. Senza differenze fra Nord e Sud, senza lasciare neanche una classe sociale indietro».

È per che questo che siete intransigenti sui migranti?

«Oggi lo spostamento dei popoli è un fenomeno epocale e non può essere sostenuto solo dall’Italia. Dobbiamo aiutare i migranti a casa loro, è questa la soluzione e quando saremo al governo passeremo subito dalle parole ai fatti».

A quel punto addio solidarietà mediterranea.

«Chi l’ha detto. A casa mia sono pronto a ospitare tre, cinque o anche dieci persone, che devo aver invitato. Non cento e neanche mille che invece arrivano all’improvviso. Non ci starebbero e la casa rischierebbe di esplodere».

La campagna elettorale però ha riacceso il fuoco pericoloso dell’intolleranza.

«È un fuoco che non m’interessa e neanche alimento. Soprattutto da cui non mi faccio certo bruciare».

La grande crisi è passata?

«Basta girare per strada e si capisce quanti danni ha fatto e continua fare. Bisogna che lo Stato pensi di più alle famiglie e noi siamo pronti a farlo».

La Sardegna di cosa avrebbe bisogno?

«Della zona franca. Solo così potrà essere davvero competitiva. Ha grandi potenzialità, ma il peso dell’insularità è troppo forte. Bisogna alleggerirlo, con una fiscalità di vantaggio non solo a favore dei sardi ma anche di chi avrebbe un vantaggio nel trasferirsi in Sardegna».

C’è anche il peso delle servitù militari. È stato sottosegretario alla difesa, il suo pensiero qual è?

«Che sono un’opportunità. Ma è chiaro che dev’essere garantita la massima sicurezza per le persone e l’ambiente. È una condizione imprescindibile».

Il 4 marzo potrebbe accadere di tutto.

«Non credo proprio. L’indomani l’Italia festeggerà la vittoria del centrodestra e di Fdi in particolare. Sì, sono convinto che accadrà proprio questo».

Se così non fosse?

«Noi siamo contro qualunque inciucio. Forza Italia lo sa bene qual è la nostra posizione: è un no secco».

Ma Fdi è solo la terza gamba della coalizione.

«Sono sicuro che cresceremo ancora e detteremo le condizioni a Berlusconi e Salvini».

Il suo incubo peggiore è...

«Che agli italiani facciano ingoiare un altro governo tecnico. Mi è bastato e c’è bastato quello Monti: i danni che ha provocato le famiglie continuano a pagarli oggi».

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