La Nuova Sardegna

L’isola va alle urne, la prima volta del Rosatellum e delle schede antifrode

L’isola va alle urne, la prima volta del Rosatellum e delle schede antifrode

Quasi 1 milione e 400mila sardi al voto: si eleggono 25 parlamentari. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle 23. Le regole: no al disgiunto

03 marzo 2018
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SASSARI. È l’esordio del Rosatellum, il nuovo sistema elettorale varato con la legge 165 del 2017. È un sistema misto, perché assegna il 61% dei seggi in collegi plurinominali con metodo proporzionale e il 37% dei seggi in collegi uninominali con metodo maggioritario, mentre il restante 2% è riservato agli italiani all’estero. Con il voto del 4 marzo saranno eletti 630 deputati e 25 senatori. Tra loro saranno 25 i parlamentari sardi: 17 deputati e 8 senatori. La pattuglia isolana rispetto alla passata legislatura perde un parlamentare. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23.

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Chi vota. Per l’elezione della Camera possono votare i cittadini che alla data di domani domenica 4 marzo hanno compiuto diciotto anni; per l’elezione del Senato possono votare i cittadini che hanno compiuto il venticinquesimo anno di età. In Sardegna hanno diritto al voto per entrambe le Camere 1.368.492 elettori: le donne sono 703.251, gli uomini 665.231. Al Senato possono votare 1269.783 sardi, di cui 659.919 donne e 613.864 uomini. Sono invece 14.907 i neo diciottenni che voteranno per la prima volta alla Camera: 7693 uomini e 7214 donne. Infine, sono 2668 gli elettori sardi residenti all’estero e iscritti all’Aire: 1152 hanno potuto votare solo per la Camera, 1472 anche per il Senato esprimendo la preferenza per corrispondenza.

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Come si vota. All’elettore, che dovrà portare con sé la scheda elettorale e un documento di identità, saranno consegnate due schede: rosa per la Camera e gialla per il Senato. Ciascuna scheda riporta in un rettangolo il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale. Nel rettangolo o nei rettangoli sottostanti, sono riportati il simbolo della lista o delle liste, collegate al candidato uninominale, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da 2 a un massimo di 4) nel collegio plurinominale, secondo l’ordine di presentazione. L’elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale che sulla lista o su una delle liste collegate. Non è ammesso il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale. È vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.

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La norma antifrode. Una volta espresso il voto, l’elettore non dovrà depositare le schede nell’urba ma consegnarla al presidente di seggio. È una novità di questa tornata elettorale: ogni scheda è dotata di un tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Sarà il presidente a staccare il tagliando antifrode e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, a inserirla nell’urna. (si. sa.)
 

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