Pd, prima autocandidatura per la segreteria sarda
Dolores Lai, ex assessora a Sassari: "Dobbiamo rialzarci in fretta ma la nostra politica deve cambiare"
CAGLIARI. Alla vigilia della direzione del Pd c’è una prima autocandidatura per la segreteria regionale da cui sabato dovrebbe dimettersi il senatore Giuseppe Luigi Cucca. A fare il passo in avanti è Dolores Lai, quarantenne, sassarese, ex assessora comunale alla cultura nella giunta Ganau e dal 2014 nello staff del presidente del Consiglio. Lo ha fatto con una lettera aperta, postata su Facebook, e indirizzata agli iscritti.
«Ho deciso – è l’esordio – senza consultarmi con nessuno, senza fare prima alcuna telefonata esplorativa ma soltanto perché, per la prima volta da quando faccio politica, sento nel mio profondo la necessità di ribellarmi e reagire alla pesante sconfitta del mio partito in cui milito da quando avevo vent’anni»
Per poi aggiungere: «Ho combattuto nei congressi, nelle battaglie elettorali, ho fatto parte di correnti, di aree più o meno vaste e più o meno sensate. Non ho niente di cui pentirmi e nessuno da rinnegare. Anzi, sono molti quelli che devo ringraziare per gli insegnamenti ricevuti e l’esperienza condivisa, ma non possono più essere questi i modi e i metodi della politica».
È indispensabile un cambiamento, si legge in un altro passaggio della lettera, «perché dobbiamo rialzarci in fretta, assumerci la responsabilità di fare e di guidare le scelte del nostro domani, soprattutto quelle del partito. Il 4 marzo ho perso ma non mi sento vinta e non voglio partecipare alla caccia al colpevole ed è per questo che dico subito che il Pd ha perso anche per colpa mia. Voglio però combattere la rassegnazione che ho visto nei volti di tanti e di tante. Voglio far rivivere a tutti noi quel senso di comunità che abbiamo smarrito».
Oggi la svolta è una necessità: «Non voglio più fare una campagna elettorale senza poter regalare un sogno, una speranza ai tanti sardi senza più possibilità e ai troppi giovani senza opportunità. Forse abbiamo smesso di essere un partito che ha una visione, che ha un progetto, un partito che prova a costruire e trasmettere fiducia e speranza. Dobbiamo ritornare a essere tutto questo».
Poi l’analisi del voto elettorale: «Dai seggi è uscito – prosegue Dolores Lai – un Paese ancora più diviso dove la distanza tra nord e sud in questi anni invece che attenuarsi si è addirittura accentuata e, in ogni caso, nord e sud non ci hanno visto il 4 marzo come un interlocutore credibile». Nel ribadire la sua corsa alla segreteria, c’è «la convinzione che il centrosinistra sia ancora la soluzione alle fratture economiche e sociali del nostro tempo. Voglio riprendere quel filo interrotto con i sardi, con i nostri militanti prima di tutto perché non sopporto più il distacco sempre più marcato che c’è tra il Pd e la Sardegna.
Fino a questa conclusione: «Ho fretta di riprendere il mio cammino di sarda e di democratica, con umiltà e passione, con sacrificio e un po’ di sfrontatezza ma soprattutto perché mi piace l’idea di far riprendere a correre la Sardegna». Quale sarà l’effetto dell’autocandidatura in un Pd sotto choc? L’attesa per sapere la risposta è appena cominciata. (ua)