La Nuova Sardegna

Pd, prima autocandidatura per la segreteria sarda

Dolores Lai
Dolores Lai

Dolores Lai, ex assessora a Sassari: "Dobbiamo rialzarci in fretta ma la nostra politica deve cambiare"

16 marzo 2018
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CAGLIARI. Alla vigilia della direzione del Pd c’è una prima autocandidatura per la segreteria regionale da cui sabato dovrebbe dimettersi il senatore Giuseppe Luigi Cucca. A fare il passo in avanti è Dolores Lai, quarantenne, sassarese, ex assessora comunale alla cultura nella giunta Ganau e dal 2014 nello staff del presidente del Consiglio. Lo ha fatto con una lettera aperta, postata su Facebook, e indirizzata agli iscritti.

«Ho deciso – è l’esordio – senza consultarmi con nessuno, senza fare prima alcuna telefonata esplorativa ma soltanto perché, per la prima volta da quando faccio politica, sento nel mio profondo la necessità di ribellarmi e reagire alla pesante sconfitta del mio partito in cui milito da quando avevo vent’anni»

Per poi aggiungere: «Ho combattuto nei congressi, nelle battaglie elettorali, ho fatto parte di correnti, di aree più o meno vaste e più o meno sensate. Non ho niente di cui pentirmi e nessuno da rinnegare. Anzi, sono molti quelli che devo ringraziare per gli insegnamenti ricevuti e l’esperienza condivisa, ma non possono più essere questi i modi e i metodi della politica».

È indispensabile un cambiamento, si legge in un altro passaggio della lettera, «perché dobbiamo rialzarci in fretta, assumerci la responsabilità di fare e di guidare le scelte del nostro domani, soprattutto quelle del partito. Il 4 marzo ho perso ma non mi sento vinta e non voglio partecipare alla caccia al colpevole ed è per questo che dico subito che il Pd ha perso anche per colpa mia. Voglio però combattere la rassegnazione che ho visto nei volti di tanti e di tante. Voglio far rivivere a tutti noi quel senso di comunità che abbiamo smarrito».

Oggi la svolta è una necessità: «Non voglio più fare una campagna elettorale senza poter regalare un sogno, una speranza ai tanti sardi senza più possibilità e ai troppi giovani senza opportunità. Forse abbiamo smesso di essere un partito che ha una visione, che ha un progetto, un partito che prova a costruire e trasmettere fiducia e speranza. Dobbiamo ritornare a essere tutto questo».

Poi l’analisi del voto elettorale: «Dai seggi è uscito – prosegue Dolores Lai – un Paese ancora più diviso dove la distanza tra nord e sud in questi anni invece che attenuarsi si è addirittura accentuata e, in ogni caso, nord e sud non ci hanno visto il 4 marzo come un interlocutore credibile». Nel ribadire la sua corsa alla segreteria, c’è «la convinzione che il centrosinistra sia ancora la soluzione alle fratture economiche e sociali del nostro tempo. Voglio riprendere quel filo interrotto con i sardi, con i nostri militanti prima di tutto perché non sopporto più il distacco sempre più marcato che c’è tra il Pd e la Sardegna.

Fino a questa conclusione: «Ho fretta di riprendere il mio cammino di sarda e di democratica, con umiltà e passione, con sacrificio e un po’ di sfrontatezza ma soprattutto perché mi piace l’idea di far riprendere a correre la Sardegna». Quale sarà l’effetto dell’autocandidatura in un Pd sotto choc? L’attesa per sapere la risposta è appena cominciata. (ua)

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