La Nuova Sardegna

Multa da 29 milioni per Tirrenia e Moby

di Luca Rojch
Multa da 29 milioni per Tirrenia e Moby

L’Agcm: abuso di posizione dominante. Onorato: è una vendetta

24 marzo 2018
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SASSARI. Un siluro dell’Antitrust affonda Moby e Cin. Per l’autorità garante della concorrenza e del mercato le due compagnie del gruppo Onorato armatori hanno abusato della loro posizione dominante. Per questo hanno sanzionato le compagnie. Una multa pesantissima da 29 milioni di euro.

Ma il gigante dei mari non ci sta e annuncia subito il ricorso contro il provvedimento dell’Agcm. E il patron del gruppo, Vincenzo Onorato, ha parole di fuoco anche per i vertici dell’Autorità.

La vicenda. Nell’aprile del 2016 l’Antitrust apre un’indagine su Moby e Tirrenia dopo la segnalazione da parte di alcune compagnie di autotrasporto. Trans Isola e Nuova Logistica Lucianu si rivolgono all’Autorità e accusano Moby e Tirrenia di essersi rifiutati di caricare i loro semirimorchi con merci deperibili. Biglietto alla mano e camion alle spalle si sono sentiti dire di no. Almeno questa è la loro accusa.

Il testo dell'Autorità aggiunge che «Trans Isole sostiene che tali comportamenti discriminatori ai suoi danni da parte delle due società facenti capo a Onorato Armatori farebbero parte di una strategia di ritorsione dovuta alla recente relazione commerciale intrapresa tra Trans isole e Grimaldi e pubblicizzata anche sul sito di Trans Isole».

La Onorato armatori su tutti i casi contestati ha presentato diverse giustificazioni. Dalla impossibilità di imbarcare i semirimorchi per mancanza di spazio al ritardo con cui i mezzi si sarebbero presentati all’imbarco.

L’arrembaggio di Grimaldi. Ma nella polemica si è buttata subito anche la compagnia Grimaldi che invia una segnalazione all’Antitrust in cui denuncia che «Cin e Moby starebbero attuando "condotte ritorsive e di boicottaggio commerciale nei confronti delle società di autotrasporto sui collegamenti nei quali Cin e Moby operano sostanzialmente quali monopolisti, per punire (e disincentivare per il futuro) la decisione degli autotrasportatori di optare, su altri collegamenti, per i servizi alternativi offerti da Grimaldi Euromed». L’ennesimo capitolo della battaglia dei mari tra le due compagnie che non si combatte solo nelle banchine.

La decisione. Dopo un anno di riflessione arriva la decisione dell’Agcm di sanzionare Moby e Cin per 29 milioni di euro. «Per aver abusato della propria posizione dominante in tre direttrici di trasporto marittimo di merci tra la Sardegna e l’Italia continentale. Nel corso dell’istruttoria – originata dalle segnalazioni di due società di logistica, Trans Isole e Nuova Logistica Lucianu, e di una compagnia di trasporto marittimo, la Grimaldi Euromed, alle quali si successivamente unito Grendi Trasporti Marittimi. L’Autorità ha accertato che Moby e Cin hanno posto in essere una composita e aggressiva condotta anticoncorrenziale volta a ostacolare la crescita dei propri concorrenti. In particolare, tale condotta si è realizzata, da un lato, attraverso ingiustificate ritorsioni e penalizzazioni, economiche e commerciali, nei confronti delle imprese di logistica che si sono avvalse dei servizi dei concorrenti, dall’altro, attraverso la concessione di vantaggi competitivi di varia natura alle imprese rimaste leali a Cin e Moby».

La reazione. Il gruppo Onorato annuncia ricorso e contesta il documento dell’Antitrust nella forma e nella sostanza. «Apprendiamo con stupore la decisione dell’Antitrust in cui veniamo accusati di aver ostacolato l’operatività di alcune società di logistica. Le compagnie del Gruppo Onorato Armatori hanno agito sempre con correttezza, nell’esclusivo interesse dei clienti e, laddove in essere, nel pieno rispetto dei contratti di servizio, siamo fiduciosi che, come già avvenuto in passato, la magistratura amministrativa, cui ci rivolgeremo, annulli la decisione confermando la nostra irreprensibilità». E sul caso interviene in modo durissimo anche il patron del gruppo, Vincenzo Onorato. «Niente di nuovo sotto il sole, un atteso tentativo, fra i tanti, di vendetta del Sistema Italia-lobby contro l’occupazione del personale italiano. Singolare che l'Autorità Garante non si sia mai voluta interessare del monopolio sulla Sicilia nel settore dei trasporti via mare. D'altronde la storia di Petruzzella, Presidente dell'Autorità Garante, parla da sé. Ben venga un nuovo governo che faccia pulizia dell’ancién regime delle lobby».

La politica. Immediate anche le prese di posizione della politica. Il deputato di Forza Italia, Ugo Cappellacci va all’attacco. «Ora Governo e Giunta regionale non facciano gli struzzi. La composita e aggressiva condotta anticoncorrenziale rilevata dall’Autorità non lascia spazio a dubbi sull’esistenza di un sistema che calpesta le regole del libero mercato e penalizza la Sardegna. Questo sistema deve essere scardinato per voltare pagina con una politica dei trasporti marittimi orientata alla continuità territoriale per le persone e per le merci».

Anche l’ex parlamentare Mauro Pili non risparmia critiche. «Una condanna senza precedenti per il monopolio del mare».

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