La Nuova Sardegna

Maxi centro per i tumori convocata la dg del Brotzu

di Silvia Sanna
Maxi centro per i tumori convocata la dg del Brotzu

Pintus in commissione sanità per la delibera sull’accorpamento di tre strutture Allarme senologia e breast unit a rischio, Cherchi (Pds): «Chiarezza subito»

27 marzo 2018
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SASSARI. Maxi reparti, strutture complesse e nuovi direttori in arrivo: nel frattempo le liste d’attesa per la cura dei tumori al seno si allungano e sempre più donne decidono di andare a curarsi fuori dall’isola. È questo l’aspetto principale della questione, che ha spinto la commissione regionale presieduta da Mondo Perra a convocare il direttore generale dell’Azienda Brotzu di Cagliari, Graziella Pintus, e le rappresentanti delle associazioni di donne operate al seno. La convocazione è arrivata subito dopo l’interrogazione presentata da Augusto Cherchi, consigliere del Partito dei Sardi, medico di professione. Domani previsto il colloquio con le associazioni, subito dopo Pasqua l’incontro con la Pintus.

Il maxi reparto. La polemica è scoppiata in seguito alla pubblicazione di una delibera con la quale la dirigente dell’Azienda Brotzu che dà l’avviso per individuare un direttore della struttura complessa che sorgerà all’ospedale Oncologico Businco di Cagliari, che del Brotzu fa parte. Il nuovo primario, specializzato in chirurgia oncologica generale, guiderà il maxi reparto formato da Oncologia chirurgica e Chirurgia sperimentale, inglobando anche la Senologia. Un accorpamento che secondo Cherchi avrebbe come effetto drammatico il depotenziamento della senologia. «Il piano – spiega l’esponente Pds – prevede infatti la creazione di una mega struttura che dovrebbe occuparsi, oltre che di tumori al seno, di chirurgia dello stomaco, dell’esofago, del colon retto, dell’ano e del sistema linfatico. Troppe specialità e rischio di allungamento dei tempi, un mare magnum che non valorizzerebbe la senologia, al contrario di quanto annunciato».

Breast unit a rischio? Alla protesta di Cherchi si sono associati numerosi medici e diverse associazioni impegnate nella lotta ai tumori al seno. Tutti ricordano il piano annunciato dalla Regione e messo nero su bianco nella riforma della rete ospedaliera. Il programma prevede la creazione di tre breast unit, cioè centri specifici per la cura e trattamento dei tumori alla mammella. Il primo centro – il più grosso per il numero di casi trattati, oltre 700 all’anno – al Businco, il secondo all’Aou di Sassari e il terzo al San Francesco di Nuoro. Proprio la delibera della Pintus, che cerca un primario di chirurgia oncologica generale per guidare la maxi struttura, rischia di pregiudicare la nascita della breast unit a Cagliari, alla cui guida la normativa nazionale stabilisce debba esserci un chirurgo senologo. Secondo l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru il problema non esiste perché gli atti di natura amministrativa non possono in alcun modo sovvertire la volontà politica che è quella di aprire la breast unit a Cagliari e potenziare la senologia. Nel frattempo però, anche da Sassari si levano voci preoccupate: la struttura annunciata esiste solo sulla carta, esiste invece la cosiddetta Smac – senologia multidisciplinare aziendale coordinata – mentre la chirurgia senologica continua ad essere effettuata nelle due chirurgie generali. E le liste d’attesa si allungano: circa 70 giorni a Cagliari (settima senologia in Italia per numero di casi trattati), dai 60 ai 90 a Sassari.

L’appello. La richiesta dei medici riuniti nell’Acoi, associazione chirurghi medici ospedalieri, guidati in Sardegna da Nicola Cillara, è il ritiro della delibera incriminata e la nomina di un chirurgo senologo alla guida della struttura complessa. Il consigliere Cherchi va oltre e chiede all’assessore Arru «di spiegare come sarà organizzata la rete della chirurgia oncologica in Sardegna alla luce di questa riorganizzazione prevista nel più grosso polo dell’isola». Non solo: l’esponente Pds vuole sapere che ruolo avrà all’interno di questa riorganizzazione il Mater Olbia, il polo gallurese sul quale ancora sembra esserci un velo fitto di mistero.

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