La Nuova Sardegna

Meteo, la Protezione civile si affida a un super radar

di Gianni Bazzoni
Meteo, la Protezione civile si affida a un super radar

Il nuovo strumento, costato oltre 2 milioni, sarà inaugurato oggi a Foresta Burgos L’assessora Spano: dal 2014 la priorità è garantire più sicurezza alla popolazione

12 aprile 2018
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SASSARI. Ci sarà anche Angelo Borrelli, capo della Protezione civile nazionale questa mattina alle 10,30 a Monte Rasu - nel cuore di Foresta Burgos - per la presentazione del nuovo radar del Sistema regionale di Protezione civile che sostituisce quello installato negli anni ’90. Si tratta di una delle tecnologie più avanzate tra quelle installate in Italia.

«La nuova strumentazione consente di individuare, quantificare e monitorare i sistemi nuvolosi capaci di generare precipitazioni sul territorio sino ad una distanza massima di quasi 500 chilometri dal sito – sottolinea l’assessora regionale all’Ambiente con delega alla Protezione civile Donatella Spano –. Il sistema è già attivo e invia regolarmente le immagini acquisite alle postazioni di controllo presso il Dipartimento Meteoclimatico dell’Arpas di Sassari, un centro di eccellenza della nostra regione a livello internazionale per l’alta qualificazione delle professionalità delle relazioni e delle attività».

Per la realizzazione del nuovo radar l’investimento è stato di oltre 2 milioni di euro, una conferma degli sforzi che la Regione ha compiuto per dare sempre maggiore efficienza al sistema di protezione civile.

«Dal 2014 a oggi – prosegue l’assessora Spano – la priorità è stata quella di garantire sempre più sicurezza alla popolazione attraverso la prevenzione e la gestione dei rischi. Per questo, l’investimento complessivo per l’attuazione dei diversi interventi è pari a circa 30 milioni di euro».

La filosofia nel corso degli anni è stata quella di investire sulla prevenzione e la gestione dei rischi, per aumentare la sicurezza delle persone e del territorio. Un percorso avviato e sul quale la Regione è intenzionata a proseguire.

«Dobbiamo favorire lo sviluppo di strumenti di valutazione, monitoraggio, sorveglianza, mitigazione e prevenzione dei rischi – ha detto ancora Donatella Spano – con particolare attenzione a quelli più rilevanti per la realtà regionale, per ottimizzare il sistema di protezione civile regionale nelle emergenze. Questo ha rappresentato per me uno dei principali impegni a partire dal momento in cui mi è stata conferita la delega in materia di Protezione civile».

Alla base delle attività messe in campo c’è anche un nuovo metodo di lavoro, con il coinvolgimento di tutte le strutture regionali. E il primo passo è stato l’istituzione del Centro funzionale decentrato di Protezione civile, attivato il primo gennaio 2015.

«Si articola in una parte meteorologica dedicata alla fase di previsione, presso il Dipartimento specialistico regionale Meteoclimatico dell’Arpas – sottolinea l’assessora – quale centro di competenza, e in una parte idrogeologica dedicata alla previsione degli effetti al suolo e del livello di criticità, presso la Direzione generale della Protezione civile. A questo si aggiunge l’allestimento della nuova Sala operativa regionale integrata, trasferita dai locali della Direzione generale del Corpo forestale e Vigilanza ambientale alla Direzione generale della protezione civile».

Del sistema di monitoraggio e sorveglianza della Regione fanno parte la rete Radar regionale, le stazioni meteo-idro-pluviometriche. Il primo strumento è in grado di stimare la presenza e l'intensità delle precipitazioni nell’atmosfera quasi in tempo reale e osservare lo spostamento delle perturbazioni, mentre il secondo consente di misurare la quantità delle precipitazioni cadute al suolo e la variazione del livello dei fiumi e degli invasi.

«È in fase di ultimazione la realizzazione di una Rete unica di rilevamento di dati idro-meteo-climatici – conclude Donatella Spano – a integrazione e aggiornamento della rete di rilevamento esistente. Il progetto prevede l’installazione di un totale di 192 stazioni di misura meteorologiche e termo-pluviometriche automatiche, per un investimento complessivo pari a 5,5 milioni di euro. Oggi quelle attive sono 154.



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