La Nuova Sardegna

Camping e villaggi, industria solida

di Stefano Ambu
Camping e villaggi, industria solida

Il convegno della federazione: nell’isola 85 milioni di fatturato e altri 75 di indotto 

18 aprile 2018
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CAGLIARI. Un’industria all’aria aperta che piace molto ai bambini. Riconosciuta per qualità – due camping sono nella top ten nazionale del network KoobCamp – e quantità: in Sardegna, tra campeggi e villaggi, ci sono 70 attività per un fatturato di 85 milioni di euro. Più un indotto di altri 75 senza contare i trasporti. Sono alcuni dei dati emersi nel primo convegno di Faita FederCamping Sardegna, “Campeggi e villaggi all’aria aperta: una grande opportunità per il turismo sardo”.

Secondo il dossier elaborato sulla base di un questionario compilato dalle 46 associate, le famiglie con i bambini sono i principali ospiti (66%) della vacanza tra mare e pinete. Le piazzole occupate da tende e camper sono la fetta più grossa, 51%. Molto richieste anche case mobili e bungalow. Campeggio e villaggi sono popolati d’estate al 37% da stranieri. Gli italiani invece arrivano soprattutto dal nord.

I lavoratori in Sardegna sono complessivamente 1900: l’89% dei dipendenti è sardo e quasi il 40% conosce più lingue. Attività quasi tutte sul mare. Ma molto vicine all’entroterra. Promuovono gli eventi della tradizione, quelli culturali e artistici, le aree naturali, i siti archeologici, la degustazione di prodotti tipici, e sottoscrivono accordi con produttori locali. Una “politica” molto vicina a quella della Regione. «Sono convinta – spiega Barbara Argiolas, assessora regione al Turismo – che i campeggi già oggi svolgano un ruolo straordinario nel costruire l’idea di sostenibilità che la Regione ha in mente per l’isola. È anche vero che molti campeggi si trovano nei luoghi più belli delle nostre coste, e questo li carica di una responsabilità etica e ambientale rispetto alla salvaguardia del paesaggio. Per questo credo che a definire ciò che i campeggi sono e possono diventare debba essere una legge urbanistica che rappresenta un piano strategico di più ampio respiro rispetto a una legge sul turismo».

Ma si può fare anche di più. «Tutti gli operatori del settore – dice Giuseppe Vacca, presidente di Faita FederCamping – devono lavorare in squadra per creare nuove opportunità e attrarre sempre più turisti. Alle istituzioni chiediamo il coinvolgimento di tutti gli interlocutori nelle prossime scelte vitali per il settore turistico, di poterci confrontare per migliorare l’offerta di trasporti con prezzi più convenienti». È emerso che i camping sono molto verdi: la raccolta differenziata è al 100%. Il 43% utilizza il solare termico per la produzione di acqua calda e quasi il 25% ha installato pannelli fotovoltaici. Il 73% ha attivato misure di riduzione dei consumi idrici.

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