La Nuova Sardegna

L’arciere nuragico finisce all’asta

di Antonello Palmas
L’arciere nuragico finisce all’asta

New York, un bronzetto di 2800 anni fa in vendita nel catalogo di Christie’s

24 aprile 2018
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SASSARI. Un altro pezzo di civiltà nuragica in vendita all’asta. Accade a New York dove un bronzetto di 18 centimetri raffigurante un arciere è disponibile nei cataloghi della casa d’aste Christie’s a un prezzo che varia dai 25 ai 35 mila dollari. A metterlo sul mercato è Robert Haber, un mediatore ed esperto d’arte antica, e il proprietario l’avrebbe acquistato nel 1986. Secondo le stime il pezzo risalirebbe all’ottavo-settimo secolo avanti Cristo.

A dare la notizia è l’ex deputato di Unidos, Mauro Pili: «Ho appena segnalato alle autorità competenti questo nuovo agguato alla civiltà nuragica della Sardegna – afferma Pili – . È semplicemente scandaloso che una casa d'arte di quel livello venda un patrimonio così rilevante della storia nuragica, legittimare questo tipo di vendita significa avallare un vero e proprio furto alla nostra civiltà millenaria». Pili dà per scontato che il bronzetto provenga da scavi abusivi e, nell’accusare il ministero dei beni culturali di non fare nulla per fermare questi traffici, chiede di «mettere in atto tutte le azioni urgenti per procedere all’immediato recupero dei reperti detenuti sia dalla casa Christie’s a New York che dalla Royal Athena Gallery di Londra».

La descrizione dell’arciereche viene fatta sul sito di Christie’s parla di «forma snella allungata, il braccio destro sollevato, il sinistro al fianco tiene un arco che poggia sulla spalla, sulla schiena tiene una spada. Indossa una corta tunica con una corazza quadrata che gli pende dalle spalle e un elmo con due lunghe corna che si estendono in avanti, i suoi capelli divisi sulla nuca, il viso ovale con bocca piccola e circolare, aperta, naso prominente e occhi larghi, collo lungo e sottile».

Nell’elenco degli oggetti in vendita ci sono una marea di altri pezzi provenienti dalle antiche civiltà mediterranee: ittiti, egiziani, etruschi, romani, greci. E non è la prima volta che pezzi della civiltà nuragica vengono messi all’asta. Se si vorrà andare a fondo sulla vicenda dell’arciere, il proprietario avrà l’onere di dimostrare, attraverso la documentazione, di avere i titoli per poterlo possedere. La legislazione italiana infatti ha una data come confine tra legalità e illegalità. Chi ha un reperto da prima d el 1909 lo può detenere e vendere. Gli altri commettono un reato e sono vietate il possesso e la commercializzazione».

L’anno scorso fece scandalo il caso si una dea madre di origine prenuragica in vendita sempre da Christie’s, così come quello dei cinque bronzetti messi in vendita su internet dalla galleria londinese Royal Athena. Nel 2015 lo stesso Pili aveva segnalato la messa in vendita sul sito Phoneixancientart di un bronzetto rappresentante una sacerdotessa, al prezzo di 18 mila dollari. Un fenomeno che riguarda tutto il patrimonio mondiale, ma l’isola, particolarmente gelosa della sua storia, avverte come un sopruso traffici di questo genere.

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