La Nuova Sardegna

Copagri: la burocrazia sta soffocando le aziende

Ninniri e Piana (nord Sardegna): il 90% degli agricoltori chiede semplificazione amministrativa

20 maggio 2018
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SASSARI. IL 90% degli imprenditori agricoli della Sardegna denunciano ostacoli e difficoltà per la propria attività a causa dell’opprimente burocrazia e chiedono, quindi, una semplificazione amministrativa e fiscale ritenuta fattore indispensabile per lo sviluppo. A dirlo è un’indagine condotta dalla Copagri Nord Sardegna: gli impegni legati alle pratiche stanno strangolando uno dei settori produttivi più importante dell’isola.

Secondo Paolo Ninniri e Tore Piana, rispettivamente presidente e vice presidente della Copagri territoriale, «l’imprenditore agricolo è costretto a trascorrere gran parte del suo tempo tra Caa (centri di assistenza agricola), uffici di controllo, uffici fiscali, ispettorati, Argea, studi di agronomi e periti agrari, consorzi di bonifica, banche, Apa e Ara, Laore e altro, tempo che distoglie alla sua attività imprenditoriale».

Copagri rileva che «ogni pratica è un cumulo di carte e documentazioni, a volte richieste in triplice copia e, in alcuni casi, supportate da materiale informatico. Lo fanno le istituzioni pubbliche, ma anche Caf e Caa». Pesanti anche i costi dovuti al fisco e alla sicurezza sul lavoro.

«Ogni provvedimento che sembra essere a costa zero, come la recente normative sull’obbligo della fatturazione elettronica, comporta spese aggiuntive» dice Copagri: patente per la conduzione di mezzi agricoli, tesserino fitosanitario, sicurezza sul lavoro, Pec, fatturazione agricola. Lungaggini anche per richiedere il carburante agricolo, aggiornare i fascicoli aziendali, sistemare le anomalie riscontrate da Agea e Argea, senza contare la burocrazia degli enti agricoli regionali. Neanche l’introduzione di nuove tecnologie informatiche è riuscita a migliorare il rapporto con l’amministrazione pubblica delle imprese agricole.

Copagri calcola che ogni anno per singola azienda agricola si sprechino oltre 25 chili di carta (quasi tutte le istanze online vanno riprodotte in cartaceo) e si occupino 30 giorni di lavoro per la burocrazia. La realizzazione del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) quale sistema informativo integrato Stato-Regioni, potrebbe dare una mano a sveltire la burocrazia. Sarebbe però auspicabile – dice Copagri – che le domande dei vari Psr regionali essere presentate in forma semplificata, prevedendo la documentazione pertinente solo a graduatoria formulata, per evitare le spese delle perizie. Pesano anche gli spostamenti di funzionari e dirigenti per motivi organizzativi o forse politici senza curarsi minimamente della professionalità acquisita, ma soprattutto della memoria procedurale.

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