La Nuova Sardegna

Urbanistica tra dubbi e certezze

Sandro Roggio

La riforma delle norme regionali, nonostante i richiami di Pigliaru, prevede deroghe che alimentano la speranza che le eccezioni siano la regola

27 maggio 2018
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Da circa un anno il governo della Regione ha imboccato una strada in salita. Obiettivo la riforma della disciplina urbanistica; in secondo piano la buona idea - nel programma della coalizione guidata dal prof. Pigliaru - di completare e rafforzare il piano paesaggistico. Magari con qualche aggiustamento, tanto più dopo una decina di anni dall'approvazione.

Tutto si è complicato per la scelta di imboccare una scorciatoia sconsigliata da molti e dalla giurisprudenza costituzionale a proposito della pianificazione paesaggistica non derogabile dal legislatore regionale.Tanti mesi persi nella sottovalutazione delle critiche ragionevoli a questo modo di procedere, al controsenso clamoroso del ddl per colpa di alcuni articoli destabilizzanti il Ppr. Come ha ammesso lo stesso presidente Pigliaru. Fino a sconfessarli, a iniziare dallo stratagemma (art. A4 di autore ignoto) per restituire alle zone turistiche un bel po' di milioni di metri cubi di volumi cancellati grazie a una scelta felice del secolo scorso. Ma nonostante l'autorevole richiamo del presidente, la famigerata previsione è ancora lì: presupposto per derogare a domanda in caso di "programmi e progetti ecosostenibili" (secondo l'art. 43). Vecchia pretesa politicante e pure questa messa in dubbio dal prof. Pigliaru, consapevole del rischio di un Ppr tramortito, violabile nel tempo a discrezione.

Da chi(?) potrà dare il via alla giostra di eccezioni, una dietro l'altra - lido dopo lido. Gli alberghi (art. 31). Giusto incentivarne le ristrutturazioni, ma sono tante le riserve sugli ampliamenti in aree vincolate, in modo astratto e indipendentemente dalle valutazioni dei comuni. Ecco, la somma dei dubbi, compresi quelli del presidente, convalida il sospetto che alcune previsioni del ddl siano illegittime. Inconcepibili le deroghe incorporate nella pianificazione, condannata in questo modo alla irrilevanza. E a suscitare disorientamento. Avvalorando nei comuni più indisciplinati il convincimento che sia svantaggioso adeguare le stravecchie previsioni urbanistiche a un al quadro sovraordinato. Si sa: dalla promessa di abrogare il Ppr (o la sua promozione a stendardo di un altro tempo), discende la linea renitente "meglio senza Puc".

D'altra parte i vecchi piani comunali sono dimensionati con larghezza, contengono scorte abbondanti di volumi per le necessità ordinarie, il resto contrattabile fuori dalle regole. Uno scenario preoccupante di cui ho già scritto su queste pagine. Scontato che oggi parteggi perché prevalga la volontà del presidente di recedere da alcune scelte per consentire l'approvazione di una buona legge urbanistica. Per quanto faccia pensare il silenzio, con rare eccezioni, della coalizione a guida PD. Non stupiscono, come raccontano da un po' gli organi d'informazione, le candidature di imprenditori pronti a farsi carico - ci mancherebbe - di "programmi e progetti ecosostenibili", ovviamente nelle fasce costiere tutelate. In contrasto con il Ppr e quindi neanche un po' ecosostenibili. Non è una novità: la corsa alle grandi deroghe che alimenta attese piccole e piccolissime, e la speranza incivile che le eccezioni diventino la norma. Una visione molto lontana dall'Europa delle regole. Si rilegga su questo giornale (del 21 maggio scorso), l'ultimatum al Comune di Alghero di società che rivendicano il diritto a realizzare un insediamento nei pressi della pineta di "Maria Pia", dove il piano paesaggistico non consente, saggiamente, le trasformazioni edilizie fantasticate una trentina di anni fa. Un quadro buffo - la parodia del buon governo del territorio - dove assurde scommesse si aggrovigliano in assenza del nuovo piano urbanistico atteso da trent'anni.

Nell'attesa qualche buona notizia, per stare a questa riviera: Forbes celebra la differenza di Alghero alternativa ai villaggi vacanze - luna park; e Sella&Mosca progetta l'accoglienza di turisti nella bella tenuta de "I Piani". Coraggio. Un altro sviluppo è possibile.

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