Ottava, una borgata unita nel dolore
Da Chiavenna sono arrivati i genitori di Nico. Domani la messa, poi i funerali
30 maggio 2018
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SASSARI. Ottava è una piccola grande famiglia. È una demografia a maglia fitta, cucita con legami di vicinato, di solidarietà e di affetto. Quando nella comunità c’è una ferita, la comunità si coagula per cercare di rimarginarla. Per questo nell’abitazione di via Leoni, che per Nicola della Morte è sempre stata una casa che accoglie un figlio, c’è un pellegrinaggio senza sosta. Ci abita la fidanzata Eleonora, e il suocero Antonio Sanna, presidente della Ottava Calcio dove Nico giocava da nuomero 9. I compagni di squadra stanno seduti nel giardinetto: un cordoglio silenzioso e molto discreto. I vicini stringono mani e danno un abbraccio. E come succede nei paesi dalle poche anime, spesso i destini si incrociano. Anche gli amici o alcuni parenti dell’assassino arrivano per le condoglianze.
Da lunedì pomeriggio nella casa sono ospiti anche il padre e la madre di Nicola. Nonostante i ragazzi stessero insieme da tre anni, i genitori non si erano mai incontrati. «Sarà dura trovare le parole giuste – aveva detto Antonio Sanna – era il loro unico figlio. Spero di trovare la forza e il modo». Ieri mattina li hanno accompagnati all’istituto di medicina legale, per vedere il corpo di Nicola prima che venisse effettuata l’autopsia. L’esame è fissato per domani, e a seguirlo sarà il dottor Lorenzoni. Ma non potrà aggiungere granché a una sequenza di morte così assurda e imprevedibile. Un fendente al petto e la lama di un coltellaccio da cucina che sprofonda dritta nel cuore. Dopodiché la salma verrà restituita ai familiari.
Ma prima di partire per Chiavenna, in provincia di Sondrio, anche la sua seconda famiglia vuole dargli l’ultimo saluto. «Organizzeremo una messa nella chiesa di Ottava giovedì nel tardo pomeriggio». Nicola, l’affetto della comunità se l’era guadagnato sul campo. E non solo su quello di calcio». (lu.so.)
Da lunedì pomeriggio nella casa sono ospiti anche il padre e la madre di Nicola. Nonostante i ragazzi stessero insieme da tre anni, i genitori non si erano mai incontrati. «Sarà dura trovare le parole giuste – aveva detto Antonio Sanna – era il loro unico figlio. Spero di trovare la forza e il modo». Ieri mattina li hanno accompagnati all’istituto di medicina legale, per vedere il corpo di Nicola prima che venisse effettuata l’autopsia. L’esame è fissato per domani, e a seguirlo sarà il dottor Lorenzoni. Ma non potrà aggiungere granché a una sequenza di morte così assurda e imprevedibile. Un fendente al petto e la lama di un coltellaccio da cucina che sprofonda dritta nel cuore. Dopodiché la salma verrà restituita ai familiari.
Ma prima di partire per Chiavenna, in provincia di Sondrio, anche la sua seconda famiglia vuole dargli l’ultimo saluto. «Organizzeremo una messa nella chiesa di Ottava giovedì nel tardo pomeriggio». Nicola, l’affetto della comunità se l’era guadagnato sul campo. E non solo su quello di calcio». (lu.so.)