La Nuova Sardegna

Nell’oasi del turismo la sfida si gioca sul Puc

di Dario Budroni
Nell’oasi del turismo la sfida si gioca sul Puc

Due liste in campo a Budoni: Porcheddu contro Meloni come cinque anni fa

06 giugno 2018
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INVIATO A BUDONI. Tocca salire su una altura per capire meglio come funziona questo Comune. Budoni appare come una specie di piccolo universo fatto di storie e esigenze diverse. Da una parte si parla il sardo e dall’altra il gallurese, da una parte domina il mare e dall’altra l’aspra collina. E poi ci sono le frazioni: ventiquattro borghi che ruotano attorno al nucleo principale. Infine un tesoro ambientale che fa di Budoni e delle sue frazioni una delle più ambite mete turistiche dell’isola. I numeri parlano chiaro: 5.200 anime d’inverno, 100mila tra luglio e agosto. Ed è in questo arcipelago di borghi, spiagge e villaggi turistici che Giuseppe Porcheddu, 50 anni, e Loredana Meloni, 43, tornano a contendersi la fascia tricolore. Esattamente come cinque anni fa. Il futuro di Budoni anche stavolta andrà a finire nelle mani dell’uno o dell’altra. Ma rispetto al 2013 c’è una sola differenza. Giuseppe Porcheddu, che vinse col 52%, ai tempi era un elemento di rottura rispetto al passato. Invece Loredana Meloni, fino a 5 anni fa assessore comunale, rappresentava la continuità della giunta uscente. Adesso i ruoli si sono invertiti. E la campagna elettorale, in vista del voto di domenica, non è delle migliori. «Mai vista una campagna elettorale così aspra» ammettono tutti e due i candidati, senza neanche mettersi d’accordo. Il tema più dibattuto è il Puc, il piano urbanistico appena approvato dalla giunta.

Stop ai partiti. Porcheddu e Meloni non vogliono sentir parlare di partiti e collocazioni. Tutti e due guidano una lista civica: «Dialogo civico» per il sindaco uscente e «Progetto comune» per la sua sfidante. «Certo, ognuno ha la sua sensibilità politica – dice Porcheddu, che nella vita fa l’imprenditore –. La nostra è una lista civica pura. Ho subito detto che le logiche dei partiti devono stare al di fuori». Anche Loredana Meloni, avvocato, ha messo al bando i colori: «La lista ha diverse anime, ma l’unico obiettivo è costruire un futuro migliore. Ci sono tanti giovani che hanno deciso di mettersi in gioco». In paese si era anche parlato di una lista ispirata al M5s, ma poi non se ne è fatto più nulla.

Battaglia sul Puc. Qui il dibattito diventa incandescente. Il sindaco difende il suo piano urbanistico, anche se è stato in parte modificato dalla Regione. «Alcuni aspetti sono sottodimensionati rispetto alle aspettative dei cittadini, quindi faremo delle varianti di assestamento. Lo riequilibreremo – promette Porcheddu –. Per quanto riguarda lo sviluppo, ci siamo concentrati soprattutto su Budoni centro. In passato una pianificazione non c’era mai stata. E si vede. Noi invece l’abbiamo creata». Loredana Meloni non ci sta. Il Puc lo aveva combattuto dai banchi della minoranza e adesso, su questo punto, si gioca una bella fetta di campagna elettorale. «Questo è un Puc calato dall’alto – attacca –. È un piano senza equità, perché non tiene conto delle esigenze del territorio. Hanno scelto di far morire lo sviluppo delle frazioni a favore di una concentrazione di volumi solo su Budoni centro. Invece il Comune deve crescere insieme, senza lasciare indietro niente e nessuno».

Visione di futuro. Giuseppe Porcheddu sogna il secondo mandato. «In questi anni abbiamo dimostrato amore e determinazione per un paese che nel 2013 era in ginocchio – afferma –. Abbiamo dato un’identità a Budoni attraverso l’arredo urbano e la promozione del sistema turistico. E l’impegno è quello di continuare a lavorare tanto nel turismo, anche nei borghi, e di puntare molto sul sociale. La crisi ha creato troppe situazioni di disuguaglianza, dobbiamo voltarci verso chi arranca. E allo stesso tempo dobbiamo valorizzare anche l’agricoltura e la zootecnia. Poi riqualificheremo il lungomare, ci sono i soldi». Secondo Loredana Meloni, invece, Budoni ha bisogno di una svolta. E per questo si è ricandidata. «Puntiamo sull’arredo urbano, a Budoni e in tutti i borghi. Qui c’è bisogno di piazze, aree gioco, punti di ritrovo – spiega –. Senza dimenticare l’ambiente. Noi crediamo in un turismo ecosostenibile e, tra i nostri progetti, c’è quello di creare un’area di tutela nella zona degli stagni». Ma non solo. «Bisogna supportare le imprese, anche agricole, e rilanciare la zona artigianale – conclude Loredana Meloni –. E poi serve investire nella cultura e nella scuola e promuovere i corsi professionalizzanti per chi vuole lavorare nel turismo».

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